Il petrolio può crollare a $65 al barile: la previsione

Money.it ECONOMIA

Il 2022 e il prossimo anno potrebbero vedere un radicale cambiamento per il prezzo del petrolio, influenzato da una domanda diventata improvvisamente debole.

Ma i prezzi del petrolio scendono in tutte le recessioni all’incirca al costo marginale, è il sunto.

Perché il prezzo del petrolio può scendere a $65 al barile. Il petrolio greggio potrebbe crollare a $65 al barile entro la fine di quest’anno e a $45 nel 2023, se dovesse palesarsi una recessione paralizzante della domanda, ha avvertito Citigroup (Money.it)

La notizia riportata su altri media

- ROMA, 06 LUG - Avvio in lieve rialzo per il petrolio Wti che resta però sotto i 100 dollari al barile a 99,82 in aumento dello 0,32%. Le quotazioni dell'oro nero erano in calo ieri sui timori di una prossima recessione (Tiscali Notizie)

In caso di definitiva rottura di questo supporto, l’ipotesi dell’inversione di tendenza potrebbe iniziare a farsi più concreta, grazie alla possibilità di un break-out ribassista in grado di riportare il petrolio texano verso i 90 dollari. (FX Empire Italy)

Rialzi più ampi non sono da escludere nel medio termine, ma si ritiene che guardare oltre i 120 dollari sia poco saggio in questi giorni di forti incertezze. In questo scenario di moderata ripresa, un ritorno al livello tecnico di 105 dollari potrebbe agevolare il recupero del baricentro di 110 dollari, che è rimasto il punto di riferimento per le quotazioni delle ultime due settimane. (FX Empire Italy)

- ROMA, 07 LUG - Il prezzo del petrolio recupera terreno dopo l'ennesimo calo messo a segno ieri. Anche il Brent del Mare del Nord guadagna lo 0,7% portandosi a 101,41 dollari al barile (Tiscali Notizie)

Recentemente la Corte Costituzionale ha ritenuto condivisibile quanto indicato TAR Lazio lo scorso anno, in tema di pensioni, reversibilità e redditi aggiuntivi del superstite. La Corte Costituzionale ha proseguito sull’orientamento già tracciato dal TAR Lazio. (InformazioneOggi.it)

Calo in parte attenuato dall’indebolimento dell’euro (il petrolio si paga in dollari) ma comunque consistente. Qualche giorno fa la banca statunitense Citi si è spinta ad ipotizzare un petrolio al di sotto dei 65 dollari entro la fine dell’anno (Il Fatto Quotidiano)