Julia Ituma, a Milano i funerali della pallavolista

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Commozione e lacrime oggi ai funerali di Julia Ituma, la giovane pallavolista morta giovedì scorso a Istanbul, in Turchia, ad appena 18 anni. Le esequie sono state celebrate dal parroco, don Ivan Bellini, nella chiesa di San Filippo Neri alla Bovisasca. Presenti le compagne dell’Igor Volley Novara, quelle che avevano giocato con lei nelle squadre precedenti, oltre a tanti amici, ai tifosi del Novara e ai parenti. (Adnkronos)

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Sono state le parole dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini a sintetizzare più di ogni altra cosa l'atmosfera che si è respirata questa mattina alla Chiesa di San Filippo Neri, nel quartiere milanese della Bovisasca, dove è stato celebrato il funerale di Julia Ituma, la campionessa 18enne della Igor Volley morta tragicamente a Istanbul nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorsi. (AGI - Agenzia Italia)

Il vescovo di Milano Delpini: "Enigma incomprensibile" Profonda commozione, alla chiesa San Filippo Neri della Bovisasca (Milano) per il funerale di Julia Ituma, la giovane pallavolista tragicamente morta a Istanbul nella notte tra il 12 e il 13 aprile. (ilGiornale.it)

Avrete saputo della doppia uscita del ministro Lollobrigida: quella infelicissima sui rischi di «sostituzione etnica» e quella apprezzabile ma velleitaria sull’incentivazione delle nascite, come se il tasso di natalità dipendesse soltanto dall’economia e non anche dalla psicologia: un popolo smette di riprodursi quando smette di avere fiducia nel futuro (successe già ai tempi della Roma imperiale, e se non riuscì Augusto a invertire la tendenza, difficile che ce la faccia lui). (Corriere della Sera)

Stasera, invece, al PalaFenera di Chieri si cercherà di voltar pagina, di ricominciare a giocare pur sempre con Titu nel cuore. Proprio come hanno fatto domenica le ragazze dell’Under 16 dell’Agil che partecipano al campionato di serie C: sono state le prime della società novarese a scendere in campo dopo la tragica morte di Ituma e lo hanno fatto giocando tutte con il numero 15, la maglia di Julia, e con il nome Titu scritto a pennarello sulla gamba sinistra. (La Repubblica)

Le tante persone hanno circondato i familiari per una parola e un abbraccio, impedendo loro di fatto di poter uscire subito dalla chiesa. (Il Fatto Quotidiano)

«Viviamo in una società che corre troppo veloce e bada solo al risultato; che ogni tanto sente, ma molto meno ascolta. E questo accade anche nello sport, a maggior ragione nell’alto livello dove devi confrontarti con pressioni quotidiane che sono anche molto cambiate rispetto a quelle a cui era abituata la mia generazione». (IlNapolista)