Nuove scoperte a Pompei: emergono armadi, bauli e stoviglie

Il Sole 24 ORE INTERNO

Nuove scoperte a Pompei in uno dei grandi quartieri della città antica.

Neli ambienti superiori, di gran valore documentario è il piccolo calco delle tavolette cerate.

Accanto, un tavolino circolare a tre piedi con sopra ancora una coppa in ceramica contenente due ampolline in vetro, un piattino in sigillata ed un altro piattino in vetro.

Si tratta di un gruppo di sette trittici, legati tra essi da un cordino sia in senso orizzontale che verticale

All'esterno, nell'angolo sud del breve disimpegno, di fronte alla cucina, è stato ritrovato un armadio ligneo con almeno quattro ante. (Il Sole 24 ORE)

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Non mancano i servizi però, una cucina e una latrina, quasi come quelle che si trovano nelle abitazioni più importanti. A Pompei si scava nel retro del «giardino incantato», lo stupefacente spazio dipinto con il grande larario che fu riportato alla luce nel 2018. (Avvenire)

A completare l'arredamento un tavolino, un letto, un baule lasciato aperto che probabilmente è stato svuotato all'ultimo momento durante la fuga. La maggiore sorpresa, in un armadio che è rimasto chiuso dal giorno dell'eruzione: all'interno conservava ancora il corredo di stoviglie, tra piatti e bicchieri. (Fanpage.it)

Stavolta gli archeologi hanno portato alla luce un ambiente modesto, che mette in risalto quale fosse la vita del ceto medio. Nella Regio V dagli scavi archeologici emerge una casa appartenuta a una famiglia del ceto medio, con tanto di armadio ricco di piatti, bicchieri e utensili di uso comune. (ilGiornale.it)

Qui, già nel 2018 emerse un lussuoso larario riccamente decorato: un ambiente adibito al culto dei “Lari”, numi tutelari della casa. GLI ARREDI DEL LARARIO: L’ULTIMA SCOPERTA DEL GRANDE PROGETTO POMPEI. (Artribune)

Le immagini dell'ultimo ritrovamento a Pompei. Si tratta di un armadio rimasto chiuso per duemila anni con tutto il suo corredo di stoviglie appartenente a una famiglia del ceto medio. Ecco le immagini. (ilGiornale.it)

La vita immobile di Pompei riaffiora alla luce, con gli ultimi istanti di vita ‘fotografati’ negli arredi sconquassati dall’eruzione del 79 d.C. Ma anche oggetti meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato e il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco (QUOTIDIANO NAZIONALE)