Appello degli industriali del Nord: "Ripartire presto o il motore si ferma"

AGI - Agenzia Italia INTERNO

Alle imprese, per attuare tale regolamento, deve essere assicurato, per gli industriali, un adeguato approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale.

Per questo occorre condividere un modello di collaborazione con Istituzioni, autorità sanitarie, Associazioni industriali, organizzazioni sindacali".

Gli industriali del nord chiedono, infine, "un impegno per definire insieme un piano di contenimento del virus" sui luoghi di lavoro basato su: "una collaborazione tra Autorità preposte, imprese e sindacati". (AGI - Agenzia Italia)

Su altre fonti

Devi attivare javascript per riprodurre il video. "Occorre uscire dalla logica dei codici Ateco, delle deroghe e delle filiere essenziali a partire dall'industria manifatturiera e dai cantieri. (Today)

Pressione di Confindustria su Governo. In queste ore, le diverse propaggini di Confindustria hanno avviato una vera e propria campagna mediatica per spingere il Governo a riaprire al più presto. La mossa è destinata a generare ulteriori frizioni con Giuseppe Conte, il quale ha di recente posticipato l’allentamento delle misure di contenimento. (Money.it)

Si legge in una nota diffusa da Confindustria di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto che hanno sottoscritto un agenda per la riapertura delle imprese e la difesa dei luoghi di lavoro e fronteggiare l’emergenza coronavirus. (BergamoNews.it)

Le quattro confindustrie del Nord chiedono una road map per un piano di aperture programmate delle attività produttive "mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale". Devi attivare javascript per riprodurre il video. (ParmaToday)

E spiegano anche che "per farlo bisogna realizzare un percorso chiaro e decisioni condivise con una interlocuzione costante tra Pubblica Amministrazione, associazioni di rappresentanza delle imprese e Sindacati che indichi le tappe per condurre il sistema produttivo verso la piena operatività". (Adnkronos)

(Teleborsa) - Lepercon il rischio di "non riuscire più a rimetterlo in marcia".È quanto chiede la, ricordando che si tratta delle regioni che rappresentano ilIn una nota, gli industriali di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto sottolineano che "mai nella storia della Repubblica ci si è trovati ad affrontare unaIn questo gravissimo contesto, la salute è certamente il bene primario (le Regioni sono quelle maggiormente colpite dal coronavirus ndr), e". (Teleborsa)