Libia, precipitato drone spia italiano

la Repubblica ESTERI

Con una nota si precisa che è stato perso "il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare, successivamente precipitato sul territorio libico".

I rottami - le cui foto sono state esaminate dal sito specializzato Italmiradar - sembrerebbero quelli di un Predator, i velivoli spia dell'Aeronautica militare che decollano dalla base di Sigonella.

Un drone militare italiano è precipitato in Libia. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Così in conferenza stampa a Bengasi il portavoce dell'Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar, Ahmed Mesmari, commentando l'abbattimento, "con missile terra-aria", del drone. "Il volo di un aereo militare straniero su Tarhuna è una violazione dello spazio aereo libico e della sovranità della Libia", ha poi aggiunto Mesmari. (AGI - Agenzia Italia)

«Stiamo ancora aspettando una spiegazione ufficiale dall’Italia sul perché questo UAV (un drone militare italiano, ndr) fosse nello spazio aereo libico». Il generale libico citato da Libya Akhbar ha definito il velivolo «un drone ostile abbattuto dalla difesa antiaerea a nord di Tarhouna». (Open)

Secondo The Libyan Address, che cita una ‘fonte militare’, la contraerea dell’Esercito nazionale libico, che fa capo a Khalifa Haftar, ha abbattuto un drone a Tarhuna, nella regione della Tripolitania. (Il Primato Nazionale)

Intanto a Tarhuna la situazione è sempre più tesa e le milizie pro-Haftar sparano a tutto ciò che si muove. La città è sotto assedio, tanto che nei giorni scorsi c’è stata una violenza battaglia con le milizie della Settima brigata, alleate di Haftar. (Difesa e Sicurezza)

Le telecamere poste sul muso dell’aeroplano rappresentano, invece, il punto di vista del pilota, e sono gli strumenti utilizzati durante le fasi di decollo ed atterraggio. (Open)

Lo sostiene il sito Libya Akhbar citando un generale capo delle “sale operative della regione occidentale”, che definisce il velivolo “un drone ostile abbattuto dalla difesa antiaerea a nord di Tarhouna”. (L'HuffPost)