Addio al Netflix condiviso, cosa cambia per gli abbonati

Fastweb.it ECONOMIA

Netflix è la piattaforma di streaming video più famosa al mondo. Con il suo ampio catalogo contenente film, serie tv, documentari, cartoni animati, anime e tanto altro ancora, ha attirato l’interesse degli utenti del web e degli appassionati di cinema e televisione. Un grandissimo successo, che si può identificare con il numero di abbonati che cresce anno dopo anno e i profitti ottenuti. Fino a questo momento, seppur le politiche della piattaforma prevedevano una condivisione solo tra i membri dello stesso nucleo familiare, molti utenti del web hanno creato un solo account da utilizzare contemporaneamente anche in abitazioni e luoghi diversi grazie alla condivisione della password. (Fastweb.it)

Ne parlano anche altri media

Stop alla condivisione dell'account Netflix fuori dalla cerchia familiare. Il colosso dello streaming, in una lettera agli azionisti, ha deciso per l'interruzione della pratica ormai alquanto diffusa. (La Nuova Sardegna)

“La diffusa condivisione degli account di oggi (più di 100 milioni di famiglie) – scrive la società nella lettera rivolta agli investitori – compromette la nostra capacità a lungo termine di investire e migliorare Netflix, nonché di sviluppare la nostra attività. (La Svolta)

Nella conference call tenuta lo scorso 19 gennaio per analizzare i dati sui ricavi del quarto trimestre del 2022, Netflix ha ufficializzato la propria scelta di porre fine alla possibilità di condividere la password con persone esterne al proprio nucleo familiare già dal primo trimestre del 2023. (Gazzetta di Parma)

Si tratta in sostanza dei nuovi meccanismi che andranno a limitare il fenomeno della condivisione del proprio account al di fuori del proprio nucleo familiare, pratica a cui Netflix ha deciso di porre con forza un freno per rilanciare la crescita del proprio numero di abbonati. (DDay.it)

Finora però non erano ancora state messe in atto contromisure atte a ridurre la pratica in questione. (SmartWorld)

Una mossa di cui si parla già da tempo e che tenta di arginare l‘emorragia di abbonamenti avvenuta nel 2022, dovuta anche alla concorrenza di altre piattaforme. Il primo trimestre dell’anno potrebbe vedere la fine dell’era della password condivisa. (Il Fatto Quotidiano)