Trump scivola sugli Stones, l'Inter su una domenica di straordinaria follia

Cosa succede al Milan. Chi esce meglio da questa domenica è invece il Milan.

Antonio Conte e l’Inter. Un altro a cui le cose non girano tanto bene è Antonio Conte, l'allenatore dell'Inter.

Al Tardini contro il Parma i nerazzurri mettono in scena una delle loro recite più collaudate: la domenica di straordinaria follia.

Si fa un gran parlare di mercato, dell'arrivo di straordinari talenti (Hakimi e Tonali) che aumentano la confusione di una squadra già abbastanza confusa, ma non si intravede l'anima di un progetto. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«Questa potrebbe essere l'ultima volta che Trump usa una canzone di Jagger/Richards per la sua campagna elettorale - recita una dichiarazione diffusa dalla band - se Donald Trump persiste ed ignora l'ingiunzione, dovrà affrontare una causa». (Il Mattino)

Roma 23/05/2017 – Il Presidente degli Stati Uniti d’America in visita in Italia / foto Insidefoto/Image nella foto: Donald Trump. Usa, i Rolling Stones ‘minacciano’ di muoversi per vie legali contro il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump: ‘Non usi più le nostre canzoni ai comizi’. (News Mondo)

Lo riporta la rivista Rolling Stone. I Rolling Stones minacciano di fare causa a Donald Trump se continua ad usare le loro canzoni come colonna sonora dei rally elettorali. (ROMA on line)

Qualche settimana fa la famiglia di Tom Petty ha chiesto ufficialmente alla campagna del presidente non usare più i suoi brani dopo che 'I won't back down' era stata suonata sempre a Tulsa. Il presidente americano ha utilizzato la celebre 'You Can't Always Get What You Want' nel suo ultimo comizio a Tulsa, in Oklahoma. (Nuovo Sud)

Qualche settimana fa la famiglia di Tom Petty ha chiesto ufficialmente alla campagna del presidente non usare più i suoi brani dopo che ‘I won’t back down’ era stata suonata sempre a Tulsa. Il presidente americano ha utilizzato la celebre ‘You Can’t Always Get What You Want’ nel suo ultimo comizio a Tulsa, in Oklahoma. (L'HuffPost)

Mick Jagger e compagni non sono le uniche rockstar a non gradire l’associazione dei loro pezzi con Trump. Qualche settimana fa la famiglia di Tom Petty ha chiesto ufficialmente alla campagna del presidente non usare più i suoi brani dopo che "I won’t back down" era stata suonata sempre a Tulsa. (Il Giornale di Vicenza)