Giornata mondiale della pasta, perché non dobbiamo rinunciare al cibo più italiano che c'è

"La pasta è cibo antichissimo, la cui produzione e consumo sono naturali conseguenze dell'evoluzione della cultura alimentare dei popoli. Ed è, in assoluto, il cibo più italiano che ci sia, rinomato in tutto il mondo per le sue proprietà nutrizionali e la sua versatilità. Le atmosfere e le sensazioni che girano intorno a un piatto di pasta sono entrate prima nella letteratura e poi nel cinema, offrendo lo spunto per molti capolavori". (Adnkronos)

Ne parlano anche altre testate

In occasione del World pasta day, la Giornata mondiale della pasta, festeggiata il 25 ottobre, h24notizie ha colto l’occasione per intervistare tra Roma e Gaeta passanti, ristoratori ed esperti come il professor Giuseppe Nocca, docente di Scienze degli alimenti, su uno dei simboli dell’alimentazione italiana, il prodotto più apprezzato e consumato del Paese. (h24 notizie)

Vanto dell'alimentazione made in Italy, secondo un'indagine di AstraRicerche il 99% dei connazionali la porta in tavola almeno una volta a settimana, con più della metà che la mangia quotidianamente e un quinto che la consuma 4-5 volte in 7 giorni. (La Gazzetta dello Sport)

Consapevoli, informati ed esigenti, pronti a dettare legge nel mercato della pasta con regole che riguardano cotture più veloci, formati variegati e packaging sostenibili. Nell’ultimo decennio è avvenuta una rivoluzione da parte dei consumatori, che cercano un prodotto che rispetti l’ambiente e che possa rispondere alle esigenze di chi ha meno tempo per stare ai fornelli. (Giornale di Sicilia)

Oggi 25 ottobre è la giornata mondiale della pasta, l’alimento più apprezzato su tutto il pianeta. E l’Italia, come riportato dall’Unione Italiana Food, è il primo produttore e primo consumatore, mentre al secondo e terzo posto ci sono rispettivamente Tunisia e Venezuela. (LaC news24)

In più di 1 famiglia su 3 (35%) in Puglia si preparano orecchiette e cavatelli fatti in casa durante l’anno con un ritorno in cucina spinto dalla ricerca di qualità della vita ma anche dal caro prezzi, con la passione per impasti, mattarelli e spianatoia che ha contagiato anche i giovani tra i 18 e i 34 anni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

“Vorrei sottolineare due elementi cruciali per quel che riguarda il futuro di stoccafisso e baccalà: sviluppo del prodotto e marketing. Credo che abbiamo bisogno di entrambi. Lo abbiamo visto nel corso della giornata di oggi, durante la quale sono state esposte interessantissime presentazioni sia da parte del settore del retail che del food service. (Fatti di Paese)