Salini Impregilo cambia nome

Industria Italiana ECONOMIA

Non chiamatela più Salini Impregilo.

Nella nota si legge anche che l’innovazione del naming è un’altra tappa nel processo di evoluzione di un Gruppo sempre più globale e con forte radicamento in Italia.

Sarà mantenuto invece l’elemento grafico del logo, la sfera con i 5 “whirl”, conosciuti e riconoscibili in tutto il mondo.

Il Cda della società guidata ha approvato la proposta – da avanzare alla prossima assemblea degli azionisti per approvazione – del nuovo brand del Gruppo: WeBuild. (Industria Italiana)

La notizia riportata su altre testate

Salini Impregilo +2,0%, prossima diventare WeBuild, guadagna terreno in scia all’intervista dell’a.d. Pietro Salini al Corriere della Sera. (Investire Oggi)

A fianco della famiglia Salini, che controlla la società con una partecipazione del 44%, tra i soci principali ora ci sono importanti investitori istituzionali stranieri oltre alla Cassa Depositi e Prestiti con il 18% e le tre principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm, alle quali congiuntamente fa capo circa l’11% di WeBuild. (ilSaronno)

Per rappresentare questa evoluzione in continuità, nel complesso del sistema di brand identity, oltre al nome è stato sviluppato un font proprietario, il cosiddetto ‘We Build type’. Il Cda della società ha approvato la proposta del nuovo brand del gruppo che si chiamerà WeBuild. (Kongnews)

Salini-Impregilo manda in archivio un passato ricco di successi e riparte da WeBuild, il nuovo nome con cui il leader italiano si presenterà sul mercato interno e su quelli internazionali e che in inglese ha un significato decisamente evocativo: Noi costruiamo. (QC QuotidianoCanavese)

Sotto 1,50 resterebbe solo il supporto a 1,36. Oltre i massimi di gennaio a 1,66 circa, le quotazioni potrebbero tentare di risalire la china verso quota 1,73, media mobile esponenziale a 100 giorni, poi fino a circa 2 euro, linea che scende dai massimi di aprile 2019 e picco del 22 ottobre. (Investire Oggi)

Presto perfezionerà l’acquisizione di Astaldi per poi proseguire con ulteriori ampliamenti del perimetro, con l’obiettivo di arrivare a un giro d’affari di 14 miliardi di euro con un portafoglio ordini di oltre 60 miliardi. (Reggionline)