Beirut, uomo armato entra in banca e prende in ostaggio dipendenti e clienti

Corriere della Sera ESTERI

di Chiara Barison. Il fratello del sequestratore ha chiarito: «Nostro padre è in fine di vita e non sappiamo come pagare le sue cure».

Dopo essere entrato con una grossa tanica di benzina, ha preso in ostaggio alcuni clienti presenti nella filiale, oltre ai dipendenti.

La sua richiesta può sembrare semplice: chiede che venga sbloccato il suo conto corrente, congelato ormai da tre anni.

L’ultimo tragico effetto è l’irruzione di un uomo all’interno della Federal Bank di Beirut all’urlo di «Ridatemi i miei soldi!». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Tutti i riflettori della capitale del Libano sono puntati sull'uomo che ha preso in ostaggio alcuni impiegati di una banca. Un uomo armato sta terrorizzando Beirut. (leggo.it)

Un uomo entra in banca, estrae una pistola, prende in ostaggio clienti e impiegati, minacciando non si sa bene cosa se non avrà accesso ai 200 mila dollari del suo conto corrente, congelato a causa di una crisi finanziaria. (la Repubblica)

“Mio fratello è pronto a darsi fuoco se non riceverà quello che gli spetta”, ha aggiunto. Un cliente della banca che è riuscito a fuggire dall’edificio ha detto ai media locali che l’uomo stava chiedendo di ritirare 2mila dollari per pagare le spese mediche del padre. (Il Fatto Quotidiano)

A fine giornata, la banca che ha accettato di consegnargli 30 mila dollari, dopo che lui ha rifiutato l’offerta precedente (10 mila). Questo è stato il secondo assedio alla banca dell'anno: a gennaio un altro libanese arrabbiato ha cosparso di carburante i clienti di una banca regionale e ha chiesto i suoi risparmi (Vanity Fair Italia)

Bassam Hussein ha rilasciato tutti gli ostaggi e, con t-shirt, pantaloncini e infradito ai piedi, si è consegnato ai poliziotti, sembra dopo aver raggiunto un accordo con la banca per la restituzione di 30mila dollari Armi in pugno, chiedeva di riavere indietro i suoi soldi, oltre 200mila euro. (L'Unione Sarda.it)

Secondo fonti vicine alla vicenda odierna, la Federal Bank di Beirut ha accettato di svincolare un settimo (30 su 210 mila dollari) del patrimonio di Bassam Hussein Proprio la lira locale, per anni ancorata al dollaro con cambio fisso di un dollaro equivalente a 1'500 lire, crollava di valore di giorno in giorno. (Corriere del Ticino)