Il bilancio del primo mese post-Brexit, per le aziende britanniche è come “l’Inferno di Dante”

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In particolare per le aziende britanniche che hanno definito il primo mese dall’uscita dall’Ue come “il quinto girone dell’Inferno di Dante”.

Una metafora, per niente edulcorata, usata dal direttore dell’associazione che rappresenta i produttori del Regno Uniti, Make UK.

La Brexit è stata completata e dall’1 gennaio, pur avendo evitato il no-deal, i problemi non sono finiti.

Problemi di import e di export. (Sputnik Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Chamberlain ha spiegato: “Abbiamo due principali missioni, monitorare e assicurare il rispetto dei diritti conferiti ai cittadini europei e l’implementazione del quadro legale”. Il Ministero della Giustizia conferisce all'ente l'autorità necessaria per supervisionare anche la tutela dei cittadini EFTA, Islanda, Liechtestein, Norvegia e Svizzera. (QUI LONDRA)

Quando spedirai nel Regno Unito dall’UE, dovrai applicare l’IVA sugli ordini inferiori a £135 (circa €147). I merchant che operano da e verso il Regno Unito si troveranno quindi ad assolvere a nuovi obblighi amministrativi e a doverli implementare nei loro processi. (lamiafinanza)

La Brexit non fa venire meno la semplificazione, in considerazione dell'accordo di collaborazione e reciproca assistenza in materia di Iva firmato tra Ue e Uk il 24 dicembre 2020. Di conseguenza, l'agenzia, analogamente a quanto reso noto con la risoluzione n. (Italia Oggi)

Irlanda, Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca avranno probabilmente un impatto negativo sul loro commercio con il Regno Unito. Nel 2019, il Regno Unito ha inviato il 51% delle sue esportazioni di veicoli nell’Ue, mentre l’Ue ha rappresentato l’81% dei veicoli importati dal Regno Unito. (Finanza Operativa)

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35-ter del dpr 633/72, senza dover nominare necessariamente il rappresentante fiscale. La risoluzione puntualizza infine che gli operatori del Regno Unito che già dispongono in Italia di un rappresentante fiscale nominato, oppure di un identificativo attribuito anteriormente al 1° gennaio 2021, possono continuare ad avvalersene (Italia Oggi)