Minacciavano Mattarella sul web, 11 indagati

AGI - Agenzia Italia INTERNO

Inoltre, gli accertamenti hanno consentito di individuare come tre dei perquisiti gravitassero in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista e avessero manifestato vicinanza alle relative iniziative.

Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati per rivolgere le offese al capo dello Stato. (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Offese a Mattarella: in corso perquisizioni dei Ros per 11 indagati. Tra le città coinvolte, oltre a Trento, anche Roma, Latina, Padova, Bologna, Perugia, Torino e Verbania. (il Dolomiti)

Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all'impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del Ros specializzata nelle investigazioni telematiche e web. (Rai News)

Le operazioni sono in corso a Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all'impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del Ros specializzata nelle investigazioni telematiche e web. (il mattino di Padova)

Aldo Moro. Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati per rivolgere le offese al Capo dello Stato. (ilmattino.it)

Protagonista un giocatore della società veneta, Claudio Santini. Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Nicola Durante ha accolto il deferimento del Procuratore Federale sanzionando il calciatore del Padova Claudio Santini con 10 giornate di squalifica da scontare in gare ufficiali per aver rivolto insulti razzisti all’indirizzo del calciatore Shaka Mawuli in occasione di Sambenedettese-Padova, match valido per il 19° turno del campionato di Serie C disputato lo scorso 17 gennaio (CIP)

Uno dei due fratelli è stato un personaggio di primo piano nel panorama delinquenziale della provincia agrigentina, come militante negli anni ’80 nel clan “Stidda”, per conto del quale si macchiò di gravi reati subendo diverse condanne, tra cui quella decisa dall’allora giovane magistrato Rosario Livatino – vittima della violenza mafiosa, e proclamato Beato la scorsa domenica – per traffico di droga in contesto associativo ed armi. (LaPresse)