"Macerata, contagiato dall'Hiv in ospedale. Nessun risarcimento"

il Resto del Carlino SALUTE

La vita di Santoni è cambiata nell’agosto del 1993, quando dopo un incidente fu ricoverato all’ospedale di Civitanova.

Dopo un anno, il dottor Carlo Giuliani dell’ospedale di Macerata gli diagnosticò il virus dell’Hiv.

Ma dopo sofferenze indicibili, cattiverie, vessazioni, sarebbero almeno il modo per avere una vita più dignitosa, cure migliori.

E così lui ha dovuto fare l’ennesimo ricorso, al Tar, per riuscire a ottenere quello che gli spetta. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altri media

– Trenta nuove infezioni da Hiv. Il dato è quello dell’ultimo anno per Latina e non tranquillizza visto che il resto del Paese è in controtendenza. (Lunanotizie)

Ugualmente l’assenza di infezioni da HIV a seguito di incidenti con scambio di sangue in contesti lavorativi sanitari tra pazienti/operatori con HIV, ma in terapia efficace e carica virale non rilevabile, e pazienti/operatori HIV-negativi fornisce l’evidenza che anche in ambito diverso da quello sessuale, una persona con HIV in terapia da almeno sei mesi e con viremia non rilevabile (< 200 copie/ml) non deve essere oggetto di precauzioni particolari o di limitazioni alla propria attività lavorativa. (Fuoriluogo.it)

La pagina richiesta non è disponibile. La causa potrebbe essere un link inaccurato o troppo vecchio. (Quotidiano Sanità)

Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2018 sono maschi nell’85,6% dei casi (fonte dati Centro Operativo AIDS, Istituto Superiore di Sanità). L’incidenza di nuove diagnosi HIV tra i giovani di età inferiore a 25 anni ha mostrato un picco nel 2017. (IN DIES)

E’ importante parlarne e conoscere tutte le strategie di prevenzione, diagnosi precoce, offerta del test, uso del preservativo, profilassi pre-esposizione in persone ad alto rischio, post-esposizione e abbattimento dello stigma verso le persone HIV+”. (LatinaToday)

Al contrario, chi non conosce il proprio stato sierologico, rischia di logorare per anni il proprio sistema immunitario e di trasmettere, inconsapevolmente, il virus ad altre persone. Secondo UNAIDS e OMS la non consapevolezza del proprio stato è oggi all’origine di gran parte delle nuove infezioni. (BariToday)