Un minuto (di rumore) in ricordo di Giulia Cecchettin: i video dalle scuole italiane

Open INTERNO

Nelle classi, nei cortili, nei piazzali antistanti alle scuole secondarie di tutta Italia. Che sia il silenzio o il rumore la forma scelta per ricordare Giulia Cecchettin, le manifestazioni degli studenti sono tantissime. «Diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete», è uno degli slogan che rimbalzano sui social. Quella di scuotere chiavi, dare colpi sui banchi, battere le mani, per alcuni, è un modo di distanziarsi dalla proposta di silenzio avanzata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (Open)

Su altre fonti

Lo spiega il giudice per le indagini preliminari (gip) di Venezia, Benedetta Vitolo, che ha ricostruito l’aggressione di sabato 11 novembre, culminata con la morte della ragazza di 22 anni. Un numero che ritorna: Giulia Cecchettin ha provato a salvarsi e a sottrarsi a una lotta che è durata proprio 22 minuti, interminabili. (Virgilio Notizie)

Un amore di quelli rari, profondi, che dura da 67 anni. La storia di Paolo e Adele è un qualcosa da incorniciare, in un momento storico così triste dove le coppie diventano trappole e dove molto spesso a pagarne le conseguenze sono soprattutto le donne e i bambini. (Frosinone News)

Piazza San Francesco, nel cuore di Ravenna, ieri sera era piena di persone. Una piazza riunita, in memoria di Giulia Cecchettin, la studentessa dell’Università di Padova, uccisa dall’ex fidanzato. E sono stati proprio gli studenti ravennati, con un’iniziativa spontanea, a darsi appuntamento in piazza. (ravennanotizie.it)

Il ricordo di Giulia Cecchettin vive e si fa sentire nel “minuto di rumore” osservato da tantissimi studenti milanesi. (IL GIORNO)

Noi siamo sempre genitori di bravi ragazzi, scarafoni belli a mamma lor… Ma tu sei sicura che tuo figlio non potrebbe fare come Filippo? Madre di due figli maschi (ma spero/immagino se lo chiedano anche i padri) ho la naturale tentazione di dire no. (La Stampa)

Oggi alle 11:00 tutte le scuole d’Italia si sono fermate per rispettare un minuto di silenzio in memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza. Marcello Pacifico (ANIEF): “Oggi piangiamo per un’altra vita spezzata in nome dell’amore, un amore malato che di amore non ha proprio niente. (Orizzonte Scuola)