Festa scudetto e polemiche: "In 30mila in piazza, a Milano si può"

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Napoli raggiunto in pieno recupero dai sardi e ora guarda alla Champions con due punti di distacco, con Juventus, Milan e Atalanta appaiate in seconda posizione.

Poi il titolo sull'Inter: "30mila in piazza: a Milano si può".

Doppia apertura de Il Mattino dedicata al calcio.

I nerazzurri, in virtù del pareggio dell'Atalanta, sono campioni d'Italia ed i tifosi nerazzurri si riversano in piazza Duomo per festeggiare il titolo

Prima il Napoli, che pareggia contro il Cagliari e perde due punti dalle concorrenti per un posto Champions: "Il pericolo di rovinare tutto". (Tutto Napoli)

Ne parlano anche altri media

È successo ieri, a Milano, in piazza Duomo, dove decine di migliaia di supporters si sono ritrovati per festeggiare lo scudetto (numero 19) dell’Inter. “E si tratta di un messaggio profondamente errato, – il commento di Lorenza Giudice, presidente di Confcommercio Albenga e vice vicario provinciale. (IVG.it)

In entrambi i casi si è deciso di lasciar correre, mentre quando 300 ragazzini si sono radunati per il video di Neima Ezza non si è andati per il sottile: perché questa differenza? Perché si ritiene necessario intervenire quando a violare le regole sono 300 adolescenti e non quando si tratta di un numero superiore di tifosi? (Il Fatto Quotidiano)

I festeggiamenti a Milano per il tricolore, atteso da 11 anni, sono durati oltre il coprifuoco poi interrotti da alcune cariche della polizia per disperdere i tifosi (TG La7)

"Abbiamo chiacchierato un po' - si legge ancora nella denuncia - gli altri hanno fumato e bevuto, io non ho bevuto né fumato". Dopo la spaghettata, Vittorio Lauria avrebbe dato alla ragazza "un pantaloncino e una t-shirt per dormire. (Yahoo Notizie)

Eppure professore si dice che i rischi di trasmissione del virus all'aperto siano inferiori. Professor Pregliasco, avrà visto le scene di ieri a Milano. (Fanpage.it)

Botta e risposta polemico tra il sindaco Sala e Salvini. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo”, le parole di Saccone. (LaPresse)