I tentacoli della mafia su energia elettrica e supermercati: undici arresti tra Trapani e Palermo

MeridioNews - Edizione Sicilia INTERNO

Avrebbero gestivano il business della rete elettrica sull’isola di Favignana (in provincia di Trapani) e investito i soldi delle attività illecite in una rete di supermercati in Sicilia occidentale utilizzando due palermitani come prestanome per aggirare le normative antimafia. Sarebbero stati questi, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, gli affari su cui avrebbe puntato la famiglia mafiosa di Salemi (MeridioNews - Edizione Sicilia)

La notizia riportata su altri media

Il primo dopo tredici anni di carcere, una volta tornato libero nel 2019, si è rimesso al servizio di cosa nostra, a gestire affari e denaro, diventando anche l'uomo di collegamento con la 'ndragheta degli Strangio. (Giornale di Sicilia)

Le mani di Cosa nostra di Trapani e Palermo sulla grande distribuzione e sull’energia. Associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio sono i reati contestati nell’operazione che ha portato a undici arresti e che e’ scattata nelle provincie di Trapani, Palermo, Como e Rimini. (il Fatto Nisseno)

Si tratta di un imprenditore che per anni ha gestito il tesoro del boss investendo sull'eolico e le energie rinnovabili (LAPRESSE)

Sono finiti in carcere Andrea Angelo, 46 anni di Salemi; Bartolomeo Anzalone, 59 anni di Palermo; Giovanni Onofrio Beltrallo, 57 anni di Campobello di Mazara; Vincenzo Antonio Lo , 62 anni di Carini; Leonardo Palmeri, 66 anni di Palermo, Francesco Paolo Palmeri, 62 anni di Palermo. (Tp24)

Nell’operazione antimafia di stamattina sono finiti personaggi storici della mafia di Salemi, fedeli alleati del boss Matteo Messina Denaro, accusati di aver ripulito milioni di euro e di aver stretto una solida alleanza con le ‘ndrine calabresi. (CastelvetranoSelinunte.it)

La mente finanziaria del gruppo criminale che ripuliva il denaro sporco delle cosche, scoperto dai carabinieri di Trapani, sarebbe stata un mafioso con la passione per la finanza strettamente legato alle ‘ndrine di San Luca dei Nirta-Strangio. (Giornale di Sicilia)