Biennale di Venezia, Israele e la chiusura per gli ostaggi: «I loro parenti ci hanno ringraziato»
«L’arte non ci salverà dalle bombe e dai proiettili. Ma salverà la nostra coscienza, la nostra umanità e i nostri valori». Alla vigilia dell’apertura al pubblico della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, domani, sabato 20 aprile, negli spazi dei Giardini e dell’Arsenale, sono ancora le voci dei Paesi in conflitto nel mondo a provare a parlare il linguaggio della pace e dell’arte. (Corriere)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Del resto il nuovo presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, ieri lo ha detto chiaramente: «Il padiglione di Israele che decide di non aprire, nell'assoluto della verità capovolge l'atto estremo dell'artista nel mettersi in opera al servizio della verità: il cessate il fuoco. (ilGiornale.it)
Così come quella, altrettanto sociale, dell’augurio e del saluto, che comprende ora, dopo l’inizio dei bombardamenti russi nel febbraio del 2022, “passa una notte tranquilla”. La pratica, tradizionale del ricamo e della tessitura collettiva, che era stata abbandonata con l’urbanizzazione, è tornata al centro della vita di molte persone. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Biennale, chiuso padiglione Israele "in attesa di cessate il fuoco" 17 aprile 2024 (Il Sole 24 ORE)
In questa stanza vuota al riparo dalla folla, Ruth Pat… La vita si è interrotta in Israele. (la Repubblica)
Non si placa la protesta, anzi, monta fino a infiammare la Biennale di Venezia, che invece di inaugurare mostre e padiglioni, sembra voglia varare un nuovo corso che si rifà storicamente a un passato fatto di slogan e bandiere date alle fiamme. (La Stampa)
Ma il padiglione aperto nel 1914 su progetto di Aleksei Shchusev, architetto dello zar poi alla corte di Stalin, non è rimasto chiuso, come lo era stato nel 2022, dopo che il curatore Raimundas Malasauskas e gli artisti Aleksandra Sukhareva e Kirill Savchenkov si erano dimessi in segno di protesta per "questa guerra politicamente e umanamente intollerabile". (Adnkronos)