In Ue congelati beni per 10 mld a oligarchi russi

Tiscali Notizie ESTERI

- BRUXELLES, 25 MAG - Nell'ambito dei diversi pacchetti di sanzioni dell'Unione europea alla Russia per l'aggressione all'Ucraina sono stati congelati sino ad ora beni per 10 miliardi agli oligarchi russi.

Lo ha indicato il commissario Ue alla giustizia Didier Reynders nella presentazione alla stampa delle decisioni di oggi della Commissione Ue

(Tiscali Notizie)

La notizia riportata su altri media

di rifiuti speciali illecitamente stoccati;. e. stati, inoltre, eseguiti 12 campionamenti di acque fluviali e reflue in aree esterne ad aziende, che saranno oggetto di più approfondite analisi per vagliarne l’impatto ambientale. (Corriere di Lamezia)

La grande sfida non è solo quella di capire dove siano nascosti (e pure come metterli sotto sequestro) ma anche cosa farsene. La prima domanda, infatti, sarebbe del tipo: «Ok, abbiamo sbloccato i fondi, e ora come li spendiamo?» (Ticinonline)

Anche per le multe che possono essere inflitte le variazioni sono notevoli, dai 1.200 ai 500.000 euro. Questi poteri si applicheranno anche ai beni criminali, e comprenderanno il congelamento urgente degli asset quando vi è il rischio che possano scomparire per sottrarli alla confisca giudiziaria (Agenzia askanews)

I loro beni devono essere sequestrati e, dove possibile, impiegati per la ricostruzione del Paese». Finanziare la ricostruzione dell'Ucraina con la vendita degli asset confiscati agli oligarchi russi che cercano di sottrarsi alle sanzioni Ue. (ilgazzettino.it)

La possibilità di procedere con la confisca dei beni russi sequestrati, infatti, dipende essenzialmente dalle legislazioni nazionali. La discussione. Il primo in Europa a parlare della confisca e della vendita degli asset russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina era stato a inizio mese il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. (ilgazzettino.it)

L’Unione europea vuole mettere le mani sul tesoro degli oligarchi russi, passando dal sequestro alla confisca delle loro proprietà. Per poi venderle in modo da reperire le risorse necessarie alla ricostruzione dell’Ucraina, esattamente come succede in Italia con i beni strappati alla mafia. (La Stampa)