Istat, la provincia di Pavia in un anno ha perso oltre l'1% della popolazione. Italia, settimo anno consecutivo di calo demografico

La Provincia Pavese INTERNO

Sono comunque numerose, e concentrate nel Nord-Ovest, le province che nel 2020 perdono almeno l'1% della popolazione.

La speranza di vita alla nascita, senza distinzione di genere, scende a 82 anni, 1,2 anni sotto il livello del 2019.

Con l'eccezione del Trentino-Alto Adige, dove la popolazione è aumentata dello 0,4 per mille, tutte le regioni sono interessate da un decremento demografico.

A 65 anni la speranza di vita scende a 19,9 anni (18,2 per gli uomini, 21,6 per le donne)

Si tratta del settimo anno consecutivo in cui si registra un calo della popolazione. (La Provincia Pavese)

Ne parlano anche altre testate

Si registrano infatti, per mille abitanti, 7 neonati e 13 decessi. Nel 2020, infatti, i decessi sono stati 746mila, 112mila in più (+18%) del 2019: un’impennata dovuta alla pandemia. (leggo.it)

Secondo il Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata dell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso del 2020 sono stati registrati 75.891 decessi attribuibili in via diretta al Covid-19. Il virus ha inoltre causato in Italia almeno 99 mila decessi in più di quanto atteso. (ilmattino.it)

la SPERANZA di VITA in ITALIA è in CALO, colpa del VIRUS. Questi si chiamano decessi indiretti, ovvero che non sono stati causati dall'infezione di Sars-CoV-2, ma hanno contribuito in maniera sostanziale all'abbassamento dell'aspettativa di vita (iLMeteo.it)

Nel 2020 l'incremento assoluto dei decessi per tutte le cause di morte rispetto all'anno precedente è stato pari a 112 mila unità. Lo rivela l'Istat nel suo rapporto sugli indicatori demografici 2020. (ilmessaggero.it)

Tra il 2019 e il 2020 il numero dei morti è cresciuto del 18%, la speranza di vita scende di oltre 1 anno e il Covid miete vittime più del previsto. Speranza vita 82 anni, 1,2 anni in meno sul 2019. (Il Capoluogo)

(LaPresse) – Il volume nasce quindi per raccontare questo pezzo di storia: la storia di un dialogo tra due culture, quella italiana e quella svedese, che qui si incontrano e confrontano, ma soprattutto la storia dell’edificio e del progetto di Gio Ponti, che in questa occasione collaborò con l’architetto svedese Ture Wennerholm, oltre che con Pier Luigi Nervi all’ideazione dell’auditorium e con Ferruccio Rossetti all’ampliamento dell’atrio di ingresso (LaPresse)