Coronavirus, il “nuovo assalto” agli imbarchi e l’isteria collettiva: il mistero di quell’auto hippie sul traghetto per Messina [FOTO e VIDEO]

Stretto web INTERNO

E come d’incanto sui social sono apparse diverse foto delle code ai traghetti per Messina, che testimonierebbero un nuovo folle esodo verso la Sicilia.

Tutto ha avuto inizio dal post-denuncia del presidente della Regione Musumeci, che ha pubblicato sui social le foto della fila agli imbarcaderi sullo Stretto di Messina.

La notizia di nuovo assalto ai traghetti di Messina ha scatenato una nuova ondata d’isteria. (Stretto web)

Ne parlano anche altre testate

Tutelati i pendolari dello Stretto, che saranno agevolati perché non dovranno più sottostare ai doppi controlli quotidiani. Messina, 24/03/2020: “In queste ore abbiamo constatato l’ennesima gravissima scoperta a Villa San Giovanni. (CaltanissettaLive)

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che stamane ha continuato, come ieri sera, i controlli sugli automobilisti sbarcati nella sua città, è poi salito a bordo del traghetto diretto a Villa San Giovanni. (Corriere Etneo)

Coronavirus. Continuo a non comprendere come faccia il Viminale ad affermare che tutto è in regola e che le persone che arrivano sullo Stretto sono autorizzate. (Palermomania.it)

Coronavirus, sullo Stretto bloccate 90 persone irregolari, Sindaco De Luca (Messina) : “Ci sono anche minori e donna incinta, per il Viminale è falso anche questo? Tutelati i pendolari dello Stretto, che saranno agevolati perché non dovranno più sottostare ai doppi controlli quotidiani. (AgrigentoOGGi.it)

L’intervento della notte scorsa ha consentito di allentare la tensione creatasi nel piazzale di stoccaggio mezzi di Villa San Giovanni. Ieri a tarda sera, intanto la Polizia Metropolitana di Reggio Calabria, ha distribuito pasti caldi agli automobilisti, un’ottantina di persone, ancora bloccati a Villa. (Quotidiano di Sicilia)

Oltre 28 mila i contatti della diretta su Facebook stamane. Stamane è stato accertato che erano soprattutto pendolari coloro che sono approdati in Sicilia, nella Rada di San Francesco di Messina. (Calabria 7)