Vaccini e disagi, la denuncia dei medici di base: “Mancano le seconde dosi e l’Asp chiede dati sensibili. C’è incompetenza”

Itaca Notizie SALUTE

Si tratta di una divulgazione di dati sensibili oltre che di una notevole perdita di tempo.

“Abbiamo bisogno del rispetto del Protocollo – ci dicono – che prevedeva la distribuzione puntuale e capillare dei vaccini

Se da un lato è comprensibile l’attivazione dei medici di base, dall’altro, la richiesta che sembra provenire dall’Azienda Sanitaria Provinciale, di avere informazione sui cittadini appare alquanto “particolare”. (Itaca Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

La scorsa mattina in Comune il passaggio di testimone fra i due dottori alla presenza del sindaco Pd, Luca Elia. "Milana è un sostituto temporaneo del dottor Macchi - sottolinea il sindaco - finché non sarà nominato un titolare, mentre attendiamo a luglio l’arrivo di un altro nuovo medico. (IL GIORNO)

Il vaccino si potrà prenotare anche dai medici di medicina generale. Le persone interessate potranno prenotarsi dal link prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/welcome e tutte le informazioni su salutelazio. (Il Caffè.tv)

Parte in questi giorni la prima indagine, promossa da Federconsumatori, sindacato dei pensionati Spi e categoria della Funzione pubblica Fp-Cgil, sui medici di famiglia e sulla sanità territoriale in provincia: "Si propone di misurare i problemi, emersi di frequente negli ultimi tempi, attorno alla figura del medico di medicina generale, o di famiglia", segnalano dalla Camera del lavoro. (il Resto del Carlino)

E’ quanto emerge da un report del Servizio sanità della Regione in cui sono riportati i numeri delle dosi inoculate dai medici di famiglia, territorio per territorio. Ecco, su questo, per recuperare i cittadini che non si sono vaccinati, sarà importante l’azione dei medici di famiglia in quanto potranno convincere chi tra i loro assistiti non ha ancora aderito" (il Resto del Carlino)

La nostra attività è risultata indispensabile solo per la vaccinazione dei soggetti più fragili, i non deambulanti o gravemente vulnerabili che sono stati raggiunti a domicilio. Non per lamentarsi, ma questo era il ‘lavoro sporco’, cioè vaccinare a domicilio, senza supporto amministrativo né infermieristico, senza l’ambulanza al seguito (il Resto del Carlino)

Una figura centrale, molto apprezzata dai cittadini, ma attorno alla quale sono cresciute nel tempo problematiche che per i promotori dell’indagine sono da affrontare. Ma anche il rapporto medico-paziente, i tempi di attesa per una visita, la facilità d’accesso nel momento del bisogno, e via dicendo. (Gazzetta di Modena)