Covid, in Sicilia, occupato il 19 per cento dei posti in rianimazione

CataniaToday SALUTE

A livello regionale, in Sicilia, così come riportato nel monitoraggio dell'Agenas , si registra una occupazione del 19 per cento delle terapie intensive, contro il 40 per cento del dato nazionale.

La percentuale di pazienti Covid attualmente ricoverati in rianimazione, in rapporto a 100 mila abitanti, è del 3,1 per cento, rispetto al 6,1 del resto d'Italia.

Mentre, per quanto riguarda le degenze ordinarie, si rilevano ricoveri pari al 29 per cento, rispetto al 44 per cento della media italiana. (CataniaToday)

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Mentre, per quanto riguarda le degenze ordinarie, si rilevano ricoveri pari al 29 per cento, rispetto al 44 per cento della media italiana. (RagusaOggi)

Lei ha fatto il conto tremendo di quanti siano i pazienti deceduti per Covid e quanti siano quelli deceduti per infezione?, se lo ha fatto come ha pensato di intervenire e proporre la sua, eventualmente, illuminata soluzione? – Covid modulare, anno zero. (Appia Polis)

Mentre, per quanto riguarda le degenze ordinarie, i ricoveri sono del 29 per cento, rispetto al 44 per cento della media italiana. Inoltre sono utilizzabili, all’occorrenza per i cittadini che non necessitano di cure ospedaliere, il 90 per cento dei posti nelle Rsa dedicate e l’85 per cento nel Covid hotel (Livesicilia.it)

Stiamo già facendo lavori di muratura, che dovrebbero finire oggi o domani, per far in modo che non ci sia contaminazione fra area Covid e non Covid. Posso solo dire che fra 2010 e 2020 il bilancio regionale ha visto 700 milioni di euro di investimenti nella sanità" (LA NAZIONE)

Aumentano i casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti che passano dai 871 di settimana scorsa a 983. In lieve calo anche i decessi (2.868 vs 3.000), i casi attualmente positivi (555.705 vs 562.832) e le persone in isolamento domiciliare (522.625 vs 529. (Gallura Oggi)

E negli ospedali i pochi al fronte boccheggiano. Il motivo, spiega Simone Baldacci di Cgil, «il personale è carente: gli organici sono ridotti all’osso, mentre ancora non si vede una fine alla crescita dei ricoveri». (Corriere Fiorentino)