Zaporizhzhia, Aiea: "Subito missione, rischio conseguenze catastrofiche"

Adnkronos ESTERI

Gli esperti potrebbero svolgere gli interventi urgenti di protezione dell'area ed esercitare un'influenza stabilizzante per "impedire che avvengano incidenti nucleari"

"Il tempismo è cruciale" ha detto Grossi nel suo intervento affermando che l'Aiea è pronta a guidare una missione di esperti nell'impianto e chiedendo a Russia ed Ucraina di collaborare per la sua realizzazione.

Il nuovo appello di Grossi è arrivato poche ore dopo che la società ucraina che gestisce l'impianto, Energoatom, ha denunciato che ieri l'area è stata colpita cinque volte, anche nei pressi di un deposito di materiale radioattivo. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Kiev appoggerebbe l'ispezione dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica, l'AIEA, alla cui testa vorrebbe porsi lo stesso direttore dell'agenzia, Rafael Grossi. Scatta l'ordine: Ucraina, la situazione precipita. (Liberoquotidiano.it)

Lo scorso 11 agosto, un nuovo attacco vicino la centrale di Zaporizhzhia aveva dato vita all’ennesimo botta e risposta tra Kiev e i filorussi nel Donbass. Ancora bombe vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: lo rende noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko. (Open)

Per le autorità militari russe sono state le truppe ucraine ad attaccare. Questo pomeriggio i nazionalisti ucraini hanno bombardato con l'artiglieria l'area della centrale termica di Zaporizhzhia. (ilGiornale.it)

"Ma non tutto dipende da noi", ha aggiunto il diplomatico. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia presso le Organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, in un'intervista alla Tass. (La Sicilia)

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è il più grande impianto nucleare sul suolo europeo e uno dei più grandi al mondo. È necessario urgentemente un accordo a livello tecnico per stabilire un perimetro di sicurezza e demilitarizzazione, in modo da garantire la sicurezza dell’intera area”. (ISPI)

Colpito da una fatwa dell'ayatollah Khomeini nel 1989, era costretto a vivere nascosto e sotto la protezione del governo britannico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)