Concertone del Primo Maggio, da palco “politico” per eccellenza a kermesse di grandi nomi e pubblico senza bandiere

Qualche anno fa esisteva una etichetta tra gli addetti ai lavori della musica ossia “il cantante del Concertone del Primo Maggio”. Una sottocategoria dove rientravano artisti da Caparezza ai Modena City Ramblers fino a Yo Yo Mundi a sottolineare quella frangia artistica più politicamente schierata e che non le mandava certo a dire. Dalla prima edizione dell’evento – promosso da CGIL, CISL e UIL – che si è tenuto il primo maggio 1990, in Piazza San Giovanni a Roma, molto è cambiato. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Le prove vanno avanti da ieri a ritmo sostenuto, i tecnici mettono a punto gli ultimi ritocchi e gli oltre cinquanta artisti in cartellone sono pronti a salire sul palco del Concertone del Primo Maggio al Circo Massimo – lontano ancora una volta, quindi, dal luogo in cui per anni è stato solito vederlo, ovvero piazza San Giovanni – che per la prima volta ospita la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil e organizzata da iCompany. (Il Centro)

Pietro Guerrini Content editor Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar). Primo Maggio, il bilancio del Concertone: com’è andata, da BigMama mattatrice alla gaffe di Ermal Meta Il cantante e Noemi conduttori frenati, ma l’evento decolla nonostante la pioggia: dall’intervento di Jane Goodall ad Achille Lauro fino a i “rutti” di Morgan (Libero Magazine)

Il pubblico al Concertone del Primo Maggio A cura di Francesco Raiola (Fanpage.it)

Secondo Esse Magazine, che ha criticato la compilazione della line up del sindacato, solo il 10% degli artisti che si sono esibiti al Circo Massimo appartiene alla categoria hip hop, in tutte le sue sfumature. (Liberoquotidiano.it)

Sarà stata la location, il bagno di folla, i testi di quei giovani artisti per quei ragazzi di una platea immensa, a volte poco percepiti per via del rap, dell’arabo, del significato criptico delle parole di Hallelujah. (Il Fatto Quotidiano)

Giuste o sbagliate che siano, le frasi pronunciate dagli artisti che hanno calcato la storica piazza del Circo Massimo di Roma, ieri sera, restano incisive. Stavolta è il primo maggio, che in un paese frammentato prende un significato più che mai sociale. (L'HuffPost)