Libia, Haftar comincia il ritiro dal fronte di Tripoli

La Stampa ESTERI

Il ritiro è un ulteriore colpo alle ambizioni del maresciallo, che 13 mesi fa ha lanciato la campagna per conquistare la capitale libica.

Questa coalizione potrebbe perdere pezzi in tempi rapidi se la prospettiva di conquistare Tripoli e così tutta la Libia dovesse svanire.

Al-Mismari ha minimizzato la perdita della base, in realtà una dura sconfitta, è ha parlato di “ritiro tattico” da una posizione non più difendibile. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

(askanews) - Una fonte militare del Gna ha raccontato al quotidiano egiziano che l'attacco di lunedì sarebbe stato messo a segno in coordinamento con le forze della città di Zintan, alleate con Haftar e presenti all'interno della base. (Yahoo Notizie)

L’esercito nazionale libico (LNA) si sta riposizionando sui vari fronti nell’area della capitale libica, Tripoli. Il portavoce ha smentito fortemente i canali della Fratellanza Musulmana, libici ed internazionali, che riferivano di un ritito totale dopo che l’LNA ha abbandonato la base aerea di al-Watiya vicino al confine tunisino. (Speciale Libia)

Una chiave d’accesso dunque per alcuni dei più importanti territori, adesso persa a vantaggio del Gna. Per il Libyan National Army del generale, la sconfitta di Alha fatto il pari con quella molto pesante di Sabratha avvenuta il 13 aprile scorso. (Zazoom Blog)

Ora le milizie di Haftar sono in ripiegamento e l’assedio a Tripoli si sta allentando. Si tratta di una vittoria importante perché è caduta una posizione strategica delle milizie del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte di Bengasi. (Rivista Africa)

Nell’ormai assai indebolito attacco a Tripoli, il generale Khalifa Haftar ha subìto un nuovo rovescio perdendo una base aerea – quella di Watiya – conquistata dalle forze del premier Fayez al-Sarraj, che ha potuto così definire più vicina una “vittoria”. (Il Valore Italiano)

(…) Sfortunatamente – è la conclusione dell’intervistato – ora è Haftar che si frappone al lancio di un dialogo costruttivo e alla ripresa”. “Chiediamo continuamente un cessate il fuoco, una pausa umanitaria in relazione con il Ramadan e abbiamo visto iniziative pertinenti, tra cui quella di (Khalifa) Haftar. (Startmag Web magazine)