Il reato di apologia del fascismo: la sentenza della Cassazione

Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti INTERNO

Dopo le recenti commemorazioni di Acca Larentia del 7 gennaio scorso che si sono concluse con il saluto fascista di numerosi manifestanti schierati in formazione militare, è nuovamente tornato alla ribalta nelle cronache nazionali il problema della delimitazione del reato di apologia del fascismo, anche alla luce della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione in base alla quale è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partita fascista. (Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti)

Su altri media

La democrazia deve sapersi difendere dai suoi nemici: i fondamentalismi politici e religiosi, i movimenti e i partiti che si fondano sull’odio e sulla discriminazione, i rigurgiti di passate esperienze autoritarie e liberticide. (Questione Giustizia)

La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale. (La Pressa)

Roma, 19 gen – Il saluto romano secondo l’opinione tecnica del legale Domenico Di Tullio, per molti – se non per tutti – “l’avvocato di Casapound” viste le difese legali del movimento che, nella carriera del professionista in questione, durano ormai da vent’anni. (Il Primato Nazionale)

Per le Sezioni unite della Corte di Cassazione, il saluto romano acquista rilevanza penale solo se, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista. (Altalex)

La decisione della Cassazione di ieri sul saluto romano era attesa soprattutto dopo la commemorazione delle tre vittime di Acca Larentia. Il professore di diritto costituzionale presso l’Unicusano Federico Girelli ha commentato quanto emerso ieri dalla Corte di Cassazione sul saluto romano. (Tag24)

La Cassazione mette la parola fine sulla questione controversa, se la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla "chiamata del presente" e nel c.d. "saluto romano", rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, sia sussumibile nella fattispecie incriminatrice di cui all'art. (Studio Cataldi)