Azerbaigian annuncia la conquista di alture strategiche in Karabakh

Sputnik Italia ESTERI

Il ministero della Difesa dell'Azerbaigian ha detto che l'esercito ha occupato diverse alture strategiche sulla linea di contatto in Karabakh.

"A partire dalla notte del 2 ottobre, nelle prime ore del mattino, continuano feroci battaglie, proseguono le operazioni militari.

Nell'area è scoppiato un conflitto armato tra il 1992 al 1994, da allora sono stati avviati negoziati per la normalizzazione del conflitto con la mediazione del gruppo di Minsk dell'OSCE, guidato da Russia, Stati Uniti e Francia (Sputnik Italia)

La notizia riportata su altre testate

hanno fatto appello ai fan per sostenere la popolazione dell’Artsakh, attualmente sotto attacco da parte di Azerbaijan e Turchia, attraverso donazioni e raccolte di firme. La situazione è spiegata chiaramente nel lungo post che la band ha diffuso e che riportiamo qui di seguito. (metalitalia.com)

Ma il trasferimento è saltato perché il capitano della nazionale armena, come ogni cittadino sotto i 40 anni, è stato chiamato al fronte per combattere contro l'Azerbaigian nella regione contesa del Nagorno-Karabach. (Calciomercato.com)

Ma il trasferimento è saltato perché il capitano della nazionale armena, come ogni cittadino sotto i 40 anni, è stato chiamato al fronte per combattere contro l'Azerbaigian nella regione contesa del Nagorno-Karabach. (Calciomercato.com)

“Disponiamo di notizie certe che indicano che combattenti jihadisti siriani sono passati attraverso Gaziantep, per raggiungere il teatro di operazioni” nel Nagorno-Karabakh. Russia, Francia e Stati Uniti “condannano nei termini più forti possibili la recente escalation della violenza lungo la linea di contatto nella zona di conflitto del Nagorno-Karabakh”. (L'HuffPost)

Il Larissa lo ha comunicato sul proprio sito. Varazdat Haroyan, difensore centrale dell’Armenia, doveva essere un giocatore del Larissa, in Grecia. (Virgilio Sport)

Siamo una generazione di guerra, cresciuta con storie di amicizia, raccontate in famiglia, che contrastavano con storie di disperazione, perdita e vuoto delle innumerevoli famiglie di sfollati e rifugiati. (Osservatorio Balcani e Caucaso)