Arriva il primo robot vivente , creato con cellule staminali

“Non sono né robot tradizionali né nuove specie animali”, sottolineano i ricercatori, che chiariscono che si tratta di nuova classe di artefatti, oggetti artificiali che sono organismi viventi e programmabili.

I creatori, dell’università del Vermont e di Tuft, parlano per questo di robot vivente, primo nel suo genere, una macchina minuscola, per niente somigliante all’idea che abbiamo di robot – quella dell’automa. (Wired.it)

La notizia riportata su altri giornali

enobot: il primo robot "vivente" creato con cellule di rana. Gli scienziati dell’Università del Vermont e della Tufts hanno creato "Xenobot", il primo robot autorigenerante. Potranno essere usati per scopi scientifici ed ambientali. (L'HuffPost)

Nel laboratorio di Michael Levin alla Tufts University, le cellule possono aspettarsi di trovarsi in una insolita compagnia. Le parti mostrate in verde sono costituite da cellule della pelle di rana, mentre le parti in rosso sono cellule cardiache di rana. (Futuroprossimo)

Le stesse cellule hanno un potenziale energetico da trasferire alle macchine, che varia tra sette e dieci giorni. In teoria, realizzandole a partire da cellule di mammiferi, queste macchine “quasi viventi” potrebbero presto arrivare ad adattarsi e muoversi su terra ferma, insieme a noi. (Key4biz)

Con il nome ‘xenobots’, le macchine possono viaggiare all'interno del corpo umano e in ambienti acquosi un lungo periodo di giorni senza nutrienti. Per realizzare lo studio di bioingegneria è stato utilizzato un algoritmo che ha permesso di progettare al computer migliaia di possibili robot viventi. (La Repubblica)

“Possiamo definirle robot viventi oppure organismi multicellulari artificiali – spiega all’Ansa Antonio De Simone, dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -. Il robot vivente è costruito con lo stesso Dna della rana. (Velvet Mag)

Gli xenobot potrebbero essere anche realizzati con vasi sanguigni, sistemi nervosi e cellule sensoriali per formare dei rudimentali “occhi”. Al di là di descrizioni così suggestive, quali potrebbero essere le applicazioni pratiche di questo tipo di robot? (Tom's Hardware Italia)