Catania, le intercettazioni dopo gli spari: “Sta succedendo la guerra”

Livesicilia.it INTERNO

Salici è chiaro: “Ti ho detto, io so che sta succedendo la guerra!”.

Ed è solo un caso che non ci siano stati altri scontri armati

Le cimici della Squadra Mobile di Catania intercettano l’inquietante conversazione che annuncia un possibile nuovo ricorso alle armi.

Ed è solo un caso che non ci siano stati altri scontri armati.

Patanè, nei giorni dopo la sparatoria, invita tutti a “parlare il meno possibile al telefono”. (Livesicilia.it)

Ne parlano anche altri giornali

Lo si apprende in ambienti giudiziari ed emerge dall’ordinanza di custodia cautelare del Gip Currò che ha negato l’arresto chiesto dalla procura di Catania. Il motivo scatenante del litigio in via Dusmet sarebbe la mancata esibizione durante lo show del trapper Tony Effe nella discoteca ecs Dogana avvenuto una settimana prima (Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia)

Tra le accuse mosse dalla procura etnea anche i maltrattamenti in famiglia e il danneggiamento di cose esposte alla pubblica fede. Gli arresti della polizia. La Polizia di Stato di Catania questa notte ha eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 5 persone. (BlogSicilia.it)

I destinatari della misura cautelare sono i catanesi: Sebastiano Miano, 28 anni; Giuseppe Santo Patanè, 26 anni; Salvatore Danilo Napoli, 20 anni; Gabriele Gagliano e Gaetano Salici entrambi di 19 anni. (Grandangolo Agrigento)

La Squadra Mobile di Catania ha eseguito l’ordinanza di applicazione di misure cautelari detentive emessa dal gip su richiesta della procura. 1' DI LETTURA. (Livesicilia.it)

Per il gip che ha firmato l’ordinanza “una fonte confidenziale” non può essere utilizzata né in fase processuale, né in fase cautelare. E sarebbe Niko Pandetta, trapper neomelodico catanese e nipote del capomafia Turi Cappello. (Livesicilia.it)

Le indagini riguardano la rissa degenerata in sparatoria all'uscita della nota discoteca del Porto, lo scorso 21 aprile, in cui era rimasto ferito un giovane di 18 anni. Sono ritenute, a vario titolo responsabili dei "reati di rissa e lesioni personali, aggravate dall'uso di armi, detenzione e porto in luogo pubblico di più armi comuni da sparo nonché di maltrattamenti in famiglia e danneggiamento di cose esposte alla pubblica fede". (Liberoquotidiano.it)