Iran, il racconto dagli ospedali: «Sparano agli occhi per marchiare una generazione»- Corriere.it

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Di Greta Privitera I medici iraniani: «In tre ospedali della capitale, 500 manifestanti rischiano di perdere la vista». Tra violenze sessuali e brutalità, la resistenza iraniana non fa passi in dietro La benda, il volto insanguinato, ma soprattutto le sue parole: «L’ultima cosa che ha visto il mio occhio destro è una guardia che mi spara in faccia e ride. Perché ridi?». Quasi un mese dopo il colpo che le ha portato via metà vista, Ghazal Ranjkesh, la studentessa di giurisprudenza di 19 anni della città portuale di Bandar Abbas, è diventata suo malgrado uno dei simboli delle violenze della Guardia rivoluzionaria iraniana che oltre a uccidere ferisce brutalmente. (Corriere della Sera)

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Le forze di sicurezza iraniane sparano da distanza ravvicinata alle donne durante le manifestazioni: le colpiscono al volto, agli occhi, al seno e ai genitali. I dottori, che trattano i feriti in segreto per evitare l’arresto, hanno detto di aver notato che le donne arrivano con ferite diverse rispetto agli uomini, che vengono invece colpiti da pallini di fucile su gambe, natiche e schiena. (L'Unione Sarda.it)

Gli agenti reprimono le manifestazioni anche sparando da distanza ravvicinata alle donne e colpendole al volto, agli occhi, al seno e ai genitali. (Today.it)

Le ferite delle donne sono diverse da quelle degli uomini che arrivano per farsi curare con proiettili nelle gambe, nelle natiche o nella schiena. Le forze di sicurezza mirano al viso, al petto e ai genitali delle donne che protestano contro il regime in Iran. (Secolo d'Italia)

Eseguita in Iran la prima condanna a morte di un manifestante. Le proteste guidate dalle donne si sono estese a 160 città in tutte le 31 province del Paese. Finora, almeno 475 manifestanti sono stati uccisi e 18.240 sono stati arrestati, secondo l'agenzia di stampa degli attivisti per i diritti umani, che ha anche riferito la morte di 61 membri del personale di sicurezza. (Il Sole 24 ORE)

Le forze di sicurezza iraniane sparano da distanza ravvicinata alle donne, durante le proteste contro il regime di Teheran, colpendole al volto, agli occhi, al petto e ai genitali. Gli operatori sanitari, che curano i pazienti in segreto per evitare l’arresto, hanno riferito al giornale britannico di aver notato che le donne spesso arrivano con ferite diverse da quelle degli uomini. (Open)