Mafia a Trapani, così controllavano gli appalti per l’energia elettrica sull’isola di Favignana: 11 arresti

La Provincia Pavese INTERNO

Uno spaccato aggiornato sulla mafia trapanese, ancora una volta emerge la sua specificità “economica”, capace cioè di controllare appalti e movimenti di denaro, soldi sporchi che vengono ripuliti attraverso anche corruzione e turbative d’asta. Al centro dell’indagine un paio di tesoretti che Cosa nostra e ndragheta hanno tentato di ripulire, e poi il controllo su appalti per le forniture di energia e elettrica sull’isola di Favignana, arcipelago delle Egadi, ed il tentativo di acquisire il controllo di aziende commerciali confiscate. (La Provincia Pavese)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sono finiti in carcere Andrea Angelo, 46 anni di Salemi; Bartolomeo Anzalone, 59 anni di Palermo; Giovanni Onofrio Beltrallo, 57 anni di Campobello di Mazara; Vincenzo Antonio Lo , 62 anni di Carini; Leonardo Palmeri, 66 anni di Palermo, Francesco Paolo Palmeri, 62 anni di Palermo. (Tp24)

Fra gli undici arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Trapani nel blitz di questa notte coordinato dai magistrati della Dda di Palermo c’è Angelo Salvatore, capomafia della famiglia di Salemi, un imprenditore già condannato per mafia che per anni ha gestito il tesoro di Matteo Messina Denaro investendo sull’eolico e le energie rinnovabili. (LAPRESSE)

Uno dei personaggi chiave dell’indagine è Salvatore Angelo, capomafia di Salemi, già condannato per associazione mafiosa, imprenditore che, secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energie rinnovabili. (CastelvetranoSelinunte.it)

Sarebbero stati questi, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, gli affari su cui avrebbe puntato la famiglia mafiosa di Salemi. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Tra le 11 persone finite in manette due nomi noti anche per i rapporti con Matteo Messina Denaro : Salvatore Angelo , 75 anni, e suo figlio Andrea . Il primo dopo tredici anni di carcere, una volta tornato libero nel 2019, si è rimesso al servizio di cosa nostra, a gestire affari e denaro, diventando anche l'uomo di collegamento con la 'ndragheta degli Strangio. (Giornale di Sicilia)

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani, insieme ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo, hanno eseguito l’ordinanza emessa dal tribunale di Palermo che ha stabilito per 6 la custodia cautelare in carcere e per 5 gli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo insieme ad altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia. (il Fatto Nisseno)