Parigi processa il terrore. "Soldato dell'Isis", "Porco". Sul Bataclan è subito caos

ilGiornale.it ESTERI

Più di 350 feriti tra lo Stade de France, i locali del centro e la sala da concerto tristemente segnata dal sangue.

Sul banco degli imputati c'è anzitutto lui, Salah Abdeslam, l'unico terrorista-kamikaze sopravvissuto all'attacco che il 13 novembre 2015 lasciò 131 vittime sul suolo di Parigi e Saint-Denis.

In una sala bunker di 750 metri nel Palazzo di Giustizia sull'Ile-de-la Cité, a 200 metri dalla cattedrale di Notre-Dame di Parigi, prima udienza dei professionisti del terrore. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre fonti

di Silvia Santarelli Ci sono anche Laura Appolloni e Massimiliano Natalucci nei 1800 tra familiari delle vittime, feriti e sopravvissuti alla strage del Bataclan. Per i genitori e gli amici, momenti. di Silvia Santarelli. (il Resto del Carlino)

Quando ha chiesto a Salah Abdeslam, imputato chiave del processo, di declinare identità e professione, questi ha ribadito la sua professione di fede e militanza nell’Isis. Ha aggiunto: "Mi chiamo Abdeslam Salah. (Quotidiano.net)

In piedi nel box degli imputati, Salah Abdeslam ha abbassato la mascherina nera e si è proteso nuovamente verso il microfono. “Non c’è altro Dio al di fuori di Allah“, ha riferito mercoledì 8 settembre Salah Abdeslam all’apertura del processo per le stragi del 13 novembre. (Yeslife)

In oltre cinque anni di detenzione il terrorista franco-marocchino 31enne, isolato nel carcere di massima sicurezza, non aveva mai detto una parola nel quadro dell'istruttoria. "Mi hanno reso dei servizi, ma non sapevano assolutamente nulla degli attentati, sono in carcere e non hanno fatto nulla", ha dichiarato. (L'Unione Sarda.it)

Le dichiarazioni degli imputati, e di Salah in particolare, erano previste per il mese di gennaio in questo processo che dovrebbe durare 9 mesi. E come il giorno prima, è stato ripreso e redarguito dal presidente della Corte d’Assise, Jean-Louis Périès, che lo ha seccamente riportato all’ordine. (L'HuffPost)

«Mi hanno reso dei servizi, ma non sapevano assolutamente nulla» circa gli attentati che si stavano preparando a Parigi, ha dichiarato Abdeslam. «Sono in carcere e non hanno fatto nulla», ha aggiunto, prima che il suo microfono venisse silenziato dal presidente della corte speciale, che ha poi sospeso la seduta (Corriere del Ticino)