Criptovalute, la tempesta perfetta viene dal Kazakhstan

Strisciarossa ESTERI

Criptovalute, la tempesta perfetta viene dal Kazakhstan | In In Mondi | Di Di Luca Borsari. La crisi in Kazakhstan scuote il mercato delle criptovalute che ne è, a sua volta, anche una causa indiretta.

Il secondo paese per le criptovalute. Il Kazakhstan per le valute virtuali è la seconda piazza a livello mondiale, dopo gli Stati Uniti.

Il Paese negli ultimi due anni è diventato un vero e proprio eldorado per i “minatori” di criptovalute con 88 mila aziende che si sono trasferite nel Paese. (Strisciarossa)

Se ne è parlato anche su altri media

Secondo il presidente, rimarranno sul suolo nazionale fino a quando la situazione non sarà "completamente stabilizzata" Alla base delle proteste, l'aumento del prezzo del gas che ha causato un aumento generale del costo della vita. (Fanpage.it)

In Kazakistan la rete web non era un problema e l’energia abbondava. Non è scontato però che il governo americano abbia voglia di ospitare molto a lungo i cercatori di bitcoin (Avvenire)

Risultato: in questo momento si calcola che in Kazakistan sia concentrato il 18% della potenza di calcolo dedicata alla generazione di Bitcoin, un dato secondo solo agli Stati Uniti Sarebbero infatti i Bitcoin l’elemento scatenante dei rialzi nei prezzi dei carburanti che hanno acceso la scintilla della protesta. (Radio Popolare)

– Bitcoin scivola sotto i 40 mila dollari e attualmente viene scambiato a 39.865 dollari. Secondo gli analisti, la pressione ribassista che ha investito le criptovalute in questo inizio di anno è dovuto ad alcuni macrofattori, su tutti il tapering della Federal Reserve e la situazione in Kazakistan, secondo paese al mondo nel mining di Bitcoin. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Per molti dei quali si è trattato solo dell'ultima di una serie di circostanze sfortunate che da mesi perseguitano la loro attività. Quando nel 2017 Denis Rusinovich fondò la società di estrazione di criptovalute Maveric Group in Kazakhstan, era convinto di aver fatto centro. (Wired Italia)

La situazione in Kazakistan: risorse naturali e diritti umani. L’inizio di gennaio è coinciso con il ritorno delle proteste operaie nelle industrie che nella città di Žanaozen estraggono gas e petrolio. (Osservatorio Diritti)