Grano non italiano: Antitrust sanziona con una maxi multa la Lidl e chiede più trasparenza ad altri noti marchi italiani

Ambiente Bio ECONOMIA

Gli altri noti marchi italiani cui l’Antitrust chiede più trasparenza. De Cecco. La De Cecco ha presentato una proposta di impegni, accettati e resi obbligatori dall’Antitrust.

Sarà inserita la dicitura “Pasta di semola di grano duro coltivato in Italia e Paesi Ue e non Ue.

L’autorità ha esaminato le informazioni apposte sulle confezioni di pasta di semola di grano duro commercializzate da Lidl Italia s. (Ambiente Bio)

Su altri media

Pasta “Italiamo” con grano straniero. L’accertamento condotto dall’Agcm ha riguardato due diverse linee di prodotti – “Italiamo” e “Combino” – le cui confezioni, spiegano dall’Autorità, sono “caratterizzate da elementi che enfatizzano di molto l’italianità del prodotto”. (Il Primato Nazionale)

Lidl Italia “non condivide” l’interpretazione alla base del provvedimento dell’Antitrust in merito alla provenienza della pasta e origine del grano dei suoi marchi Italiamo e Combino. L’Antitrust ha sanzionato Lidl per 1 milione per “aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio ‘Italiamo’ e ‘Combino’, inducendoli in errore sull’origine italiana della materia prima”. (next)

E ciò vale sia per Italiamo che per Combino: “Quindi, quelle diciture “Specialità italiana” e “Prodotto in Italia”, sulle confezioni risultano ingannevoli”. La Lidl è stata multata per aver “ingannato” i consumatori sull’origine del grano contenuto nella sua pasta. (UniversoMamma)

La pratica commerciale accertata consiste nell’aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio “Italiamo” e “Combino”, inducendoli in errore sull’origine italiana della materia prima. (Tp24)

Antitrust, concluso il procedimento per alcune informazioni ritenute fuorvianti rispetto all’origine del grano utilizzato per la produzione della pasta. In realtà viene anche utilizzato grano prodotto all’estero. (Inews24)

In totale, l’Antitrust ha concluso cinque procedimenti riguardanti informazioni fuorvianti sull’origine del grano utilizzato nella pasta di semole. Un’interpretazione che Lidl Italia non condivide, e pertanto l’azienda “si riserva di tutelare la propria immagine e i propri diritti nelle sedi più opportune”. (Money.it)