I sindaci delle grandi città sfidano il governo: “Trascriveremo le nascite dei figli di due mamme”

Dire INTERNO

ROMA – Una scelta di campo netta: contrastare le discriminazioni e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. I sindaci di sette grandi città d’Italia – Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, e Bari- non hanno intenzione di seguire la linea del governo sulla faccenda dei figli di due mamme. In una nota, in cui chiedono un incontro urgente al premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, annunciano che continueranno a riconoscere i matrimoni gay e a trascrivere i certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, ad esclusione di quelli riconducibili a una gestazione per altri che è vietata dalla legge. (Dire)

Ne parlano anche altri media

TRENTO. "Chiediamo un incontro urgente con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi". Ma, iniziative organizzate che vedono protagonista il centrosinistra, si levano voci critiche anche nel centrodestra, come quella del sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, presidente dell'Anci Veneto. (l'Adige)

Parole della copresidente del gruppo dei Verdi/Ale nel Parlamento Europeo, la tedesca Terry Reintke, durante una conferenza stampa insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala in visita al Parlamento Europeo per chiedere aiuto contro lo stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali da parte di alcuni Comuni in Italia. (L'Espresso)

"Nell’attesa di una legge, noi Sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri": è quanto affermano in una dichiarazione congiunta i sindaci di 7 grandi città. (Fanpage.it)

Cinque punti per dire che anche Firenze è pronta a riprendere le iscrizioni dei bambini che risiedono territorio comunale e che sono figli di coppie omogenitoriali. Una posizione unitaria e condivisa è uscita ieri sera alla riunione di alcuni sindaci di grandi città italiane, tra i quali il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri. (LA NAZIONE)

Non è il partito dei sindaci, e tanto meno vuole esserlo. Quello è un vecchio film, con svariati e inutili remake nel corso della Seconda Repubblica, e nessuno intende girarlo di nuovo. (la Repubblica)

L'evento in agenda per il 12 maggio. Le associazioni Lgbt apprezzano: “Qualsiasi iniziativa è utile”. I radicali incalzano: “Registrino comunque i piccoli all’anagrafe” (La Repubblica)