La federazione lo difende: "Ci ha provato con coraggio"

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Ha voluto fortemente provare a onorare l’impegno, ci ha provato fino all’ultimo momento.

In primis il presidente della Fidal Stefano Mei: "Jacobs ha dimostrato un coraggio notevole.

Ma aver tutelato l’integrità di Marcell è importante, perché la nostra destinazione finale sono i Giochi di Parigi".

In questa ottica, soprattutto nel finale della stagione passata, sul piano commerciale è stato sicuramente meglio non dover affrontare eventuali risultati negativi

La partenza della terza serie di semifinale dei 100 metri: la corsia 4 è rimasta vuota, era quella che era stata assegnata a Marcell Jacobs. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

L’emozione senza se e senza ma, l’emozione che ha reso Tamberi giocosamente imprevedibile negli esiti delle sue scommesse agonistiche. Di sicuro la rinuncia del compagno del trionfo a cinque cerchi, Jacobs, ha caricato sulle spalle di Gimbo ulteriori responsabilità. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

DALL’INVIATA A EUGENE. I 100 metri iniziati al rallentatore, con un cartellino giallo a segnare il ritardo, erano un segnale chiaro: non si corre con il freno a mano tirato, carichi di inquietudine e gonfi di pensieri. (La Stampa)

L'alternativa è rappresentata dallo streaming, attraverso il sito o l'applicazione di Sky Go e RaiPlay, oppure tramite Now, il servizio di streaming live e on demand di Sky Orario e dove vedere la finale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Prima dei Mondiali abbiamo lavorato bene, i dolori erano andati via, ma sapevamo che l’incognita sarebbe stata l’alta intensità”, dichiarava ieri il tecnico italiano al sito federale. La finale di Eugene dice che con lui in pista non ci sarebbe stata la tripletta americana. (Eurosport IT)

I muscoli del campione. Il suo allenatore Paolo Camossi è ottimista: «Vedrete, Marcell tornerà a mettersi alle spalle tante gente. In tre mesi, invece tre infortuni, preceduti a Nairobi da un virus intestinale. (Open)

L'oro olimpico va a caccia del solo titolo che gli manca malgrado la condizione fisica precaria. Mentre Luca Toso (decimo a Helsinki 1983) e Giulio Ciotti (undicesimo a Berlino 2009) fecero la finale senza raccogliere punti. (La Gazzetta dello Sport)