Vaccino Pfizer, nuovo effetto collaterale: cos’è la paralisi facciale di Bell

QuiFinanza SALUTE

Nonostante le paralisi di Bell si siano verificate su entrambi i lati del volto, entrambe le iniezioni sono state fatte al braccio sinistro

Cos’è la paralisi di Bell che può manifestarsi dopo il vaccino anti Covid di Pfizer. La paralisi di Bell è definita come una paresi unilaterale causata dall’infiammazione del nervo facciale, a sua volta scatenata da un virus o dalla risposta immunitaria al patogeno. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri giornali

Se invece ci si è già ammalati, il sistema immunitario avrà mantenuto memoria del virus, e sarà in grado di reagire subito. Come funziona un vaccino mRNA (Pfizer o Moderna). Un vaccino a mRNA (-> cosa è) ottiene lo stesso risultato di addestrare il sistema immunitario, ma con una maggiore precisione. (Triesteprima.it)

La paralisi di Bell è una forma di paralisi facciale risultante da una disfunzione del VII nervo cranico (nervo facciale), che provoca l’incapacità di controllare i muscoli del viso dal lato colpito. (L'Occhio)

Nella Categoria 4 rientrano invece persone sotto i 60 anni con comorbidità ma «senza la connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili». In gran parte, le tipologie di malattie prese in considerazione sono le stesse assunte per le persone estremamente vulnerabili, «ma il livello di gravità considerato è inferiore» (Gazzetta del Sud)

Come funziona un vaccino mRNA (Pfizer o Moderna). Un vaccino a mRNA (-> cosa è) ottiene lo stesso risultato di addestrare il sistema immunitario, ma con una maggiore precisione. Se invece ci si è già ammalati, il sistema immunitario avrà mantenuto memoria del virus, e sarà in grado di reagire subito. (QuiComo)

L'efficacia del vaccino era del 97,1% e più dopo la seconda dose: in particolare era del 96.2% per Pfizer-Biontech e del 98.2% per Moderna. Covid, se lasciamo circolare Delta il virus capirà come far ammalare (anche) i vaccinati di Antonio Cassone 14 Luglio 2021 di Antonio Cassone. (La Repubblica)

Ciò che risulta è che la maggior parte dei casi positivi riguardano la variante Delta. Non basta considerare solo i casi positivi, ma anche le ospedalizzazioni e i decessi nell’arco del tempo per poter valutare l’impatto dei vaccini (Open)