Xiaomi Mi 11 Pro arriverà con supporto alla ricarica wireless a 80W

Il dispositivo in questione sta facendo parlare di se poiché, proprio nelle ultime ore, sono emerse alcune indiscrezioni secondo le quali Xiaomi con il suo Mi 11 Pro potrebbe lanciare il primo smartphone con supporto alla ricarica wireless a una velocità di 80 W.. Xiaomi Mi 11 Pro: il dispositivo dovrebbe supportare la ricarica wireless a 80W!

Lo Xiaomi Mi 11 Pro sarà il prossimo componente della nuova famiglia Mi 11 recentemente presentata dal colosso. (Tecnoandroid)

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In sostanza, questo vuol dire che Xiaomi non avrà problemi, almeno per il momento, a certificare i propri dispositivi Android attraverso il programma di Google. Xiaomi è finita tra le aziende “non sicure” per gli USA. (TEEECH)

L’amministrazione ha anche dato vita alla Entity List, che ha l’obiettivo di limitare le società americane che esportano tecnologia a società cinesi. Il National Defense Authorization Act del 1999 è la legislazione utilizzata dagli Stati Uniti per designare Xiaomi come azienda militare cinese. (CorCom)

Non mancano poi funzioni di posizionamento sicuro, con monitoraggio in tempo reale, white list dei contatti e tasto SOS. Il prezzo dello Xiaomi Mi Bunny Children's Phone Watch A7 è davvero piccolo, solo circa 13€ (99 yuan), che lo rende lo smartwatch per bambini del brand più economico, ma che ha un prezzo di listino di circa 25€ (199 yuan). (GizChina.it )

Per approfittare subito della promozione del momento, quello che devi fare è collegarti a questo indirizzo, che ti porterà direttamente su Amazon. Questo modello di Xiaomi (prodotto dal suo brand satellite Jimmy) è quello che ti serve. (Telefonino.net)

Xiaomi non ha niente di tutto questo: fa elettronica di consumo, produce smartphone e monopattini elettrici. Xiaomi ha rilasciato una dichiarazione: "Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. (DDay.it - Digital Day)

Divieto agli investitori americani di detenere le azioni. Gli smartphone di Xiaomi, per esempio, sono basati sui chip della compagnia americana Qualcomm e non è chiaro fino a che punto la blacklist possa influire sulla capacità di assemblare le componenti. (Wired Italia)