Il battaglione Azov, il gruppo paramilitare nazista integrato nell'esercito ucraino

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L’Ucraina sembra essere l’unica nazione al mondo ad avere piccolo gruppo neonazista integrato nelle sue forze armate.

A capo del battaglione l’oligarca Igor Kolomoisky, all’epoca proprietario della rete elettrica ucraina e possessore di passaporto anche cipriota e israeliano.

Tre settimane dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto armato tra i due Paesi continua a mietere vittime e provocare una scia di rifugiati in cerca di riparo e protezione. (Fidelity News)

Su altri giornali

Le prime truppe addestrate da soldati americani e britannici furono quelle del battaglione neonazista Azov Andando a ritroso nella storia capiamo però come il battaglione in questione sia piuttosto solo un piccolo tassello del puzzle. (Money.it)

I risultati ottenuti fino a oggi ci hanno consentito una grande crescita di fatturato, ma soprattutto di soddisfazione dei clienti, per questo nei prossimi tre anni raddoppieremo la ricerca e lo sviluppo a beneficio delle soluzioni”. (Quotidiano di Ragusa)

Il titolo dell'articolo, recuperabile negli archivi è "I neo-Nazi imperversano in Ucraina, ma il Nazismo non è più "il male assoluto" (per l'Occidente) Va realizzato il reset totale della storia dell'Ucraina dal 2014 ad oggi e cancellare i pochi articoli in cui era emersa la verità. (L'AntiDiplomatico)

Si può aggiungere in seguito il battaglione Azov è entrato a far parte della Guardia Nazionale dell’Ucraina. Lo si vede nella vita e nelle opere di Stepan Bandera, altro ingrediente dell’Ucraina ora tanto amata dai media (Visione Tv)

Mentono spudoratamente, banalizzano, semplificano e polarizzano l’opinione pubblica trasformando anche le questioni più complesse in un avvilente tifo da stadio. (L'AntiDiplomatico)

“Anche per questo i russi hanno bombardato Mariupol: perché lì combatte duramente il battaglione Azov e vogliono prenderli ad uno ad uno”. Nella puntata di Quarta Repubblica di lunedì 14 marzo è andato in onda il reportage di Fausto Biloslavo dal “covo” del battaglione Azov. (Nicola Porro)