Coronavirus, terza vittima in Italia: sale il numero dei contagi

Virgilio Notizie INTERNO

Secondo l’ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, rimane vietato l’accesso all’ospedale di Schiavonia (Padova).

Coronavirus, terza vittima in Italia: sale il numero dei contagi Il decesso è stato registrato a Cremona: la donna era ricoverata nel reparto di oncologia e aveva già "una situazione molto compromessa". Sale a tre il numero delle vittime di coronavirus in Italia. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altre testate

11.49 Zaia, Presidente Regione Veneto: “Sono 25 i contagiati in Veneto, 19 solo nel focolaio di Vo’ Euganeo“. Questa la distribuzione regione per regione: Lombardia 240 casi e 9 vittime, Veneto 45 casi e 2 morti, Emilia-Romagna 26 casi, Piemonte 3 casi, Lazio 3 casi, Sicilia 3 casi, Toscana 2 casi, Liguria 2 casi, Alto Adige 1 caso. (OA Sport)

Nella giornata di domenica il coronavirus ha fatto la terza vittima in Italia: un’anziana ricoverata all’ospedale di Crema nel reparto di oncologia. A Milano un terzo caso: è un medico dell’ospedale Policlinico che da una settimana era ricoverato con una polmonite al Sacco. (Il Fatto Quotidiano)

11.49 Zaia, Presidente Regione Veneto: “Sono 25 i contagiati in Veneto, 19 solo nel focolaio di Vo’ Euganeo“. 11.14 Zaia, Presidente Regione Veneto: “In Veneto i contagiati sono 19“. (OA Sport)

Tra loro sembra esserci anche un medico del Policlinico di Milano che era ricoverato all'ospedale Sacco di Milano per una polmonite. Saranno chiusi cinema, teatri, scuole, "musei e altri luoghi di cultura" e dalle 18 saranno chiusi al pubblico pub, bar e discoteche. (BresciaToday)

I ricoverati con sintomi sono 33, 18 quelli in terapia intensiva, 11 in isolamento domiciliare. Il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus: 33 ricoverati, 18 in terapia intensiva | Ansa - CorriereTv. (Corriere della Sera)

anno superato quota 100 i contagi da nuovo coronavirus in Italia, ma si tratta di numeri in crescita di ora in ora. Un quadro preoccupante, spiegano gli epidemiologi, poichè si tratta di casi a trasmissione "secondaria" locale, ovvero verificatisi in soggetti che non provenivano da aree a rischio. (La Sicilia)