A rischio usura 176 mila imprese

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– Intervistati PAOLO ZABEO (COORDINATORE UFFICIO STUDI CGIA) (Servizio di Filippo Fois). videoid(MexMA5N9pzE)finevideoid-categoria(a3venezia)finecategoria A Venezia le imprese in sofferenza sono proporzionalmente meno: 1.822; mentre le province meno interessate dal fenomeno, invece, sono quelle meno popolate: come Rovigo con 746 aziende segnalate alla “Centrale Rischi” e 360 a Belluno. (ANTENNA TRE)

Grazie all’attivazione di queste due misure, lo stock complessivo delle aziende in sofferenza non dovrebbe crescere. Sono poco più di 12.000 le imprese del Veneto che si trovano in sofferenza; precisamente 12.234. (Venetoeconomia)

Una “bollinatura” che, per legge, non consente a queste aziende di accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale. Pertanto, non potendo beneficiare di liquidità, rischiano, molto più delle altre, di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai. (ilMetropolitano.it)

Lo afferma la Cgia, secondo cui Roma, Milano, Napoli e Torino sono le realtà territoriali maggiormente in difficoltà. A livello provinciale il numero più elevato di imprese segnalate come insolventi si concentra nelle grandi aree metropolitane. (AGI - Agenzia Italia)

Parliamo di società non finanziarie e famiglie produttrici che sono state segnalate come insolventi dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Le province meno interessate da questo fenomeno, invece, sono quelle che, in linea di massima, sono le meno popolate: come Rovigo (con 746 aziende segnalate alla Centrale Rischi) e Belluno (360) (RovigoInDiretta.it)

Potenziare il “Fondo di prevenzione dell’usura”. Il “Fondo di prevenzione dell’usura” è stato introdotto con la legge n° 108/1996 e ha cominciato ad operare nel 1998. Grazie all’attivazione di queste due misure, lo stock complessivo delle aziende in sofferenza non dovrebbe crescere. (Veneto Report)