Milano: psicologa caso Pifferi, 'umiliata da innocente, non lavorerò più in carcere'

Civonline INTERNO

"lo credo che la verità verrà a galla insieme alla mia più totale innocenza e buona fede perché credo che la magistratura farà un lavoro serio e secondo i principi costituzionali di giustizia. lo sono innocente su tutta la linea. Il mio sentimento però ora è di fortissimo dolore e annientamento". E' uno dei passaggi della lettera che una delle psicologhe indagate per falso e favoreggiamento nel caso di Diana Pifferi, a processo per l'omicidio della figlia Diana di solo 18 mesi, ha indirizzato ai vertici del carcere di San Vittore - è stata sospesa per "motivi di opportunità" - chiedendo di non svolgere più la sua attività professionale negli istituti di pena, anche qualora fosse revocata la sospensione. (Civonline)

Ne parlano anche altre testate

Si definisce "annientata" e sicura di non volere "mai più" lavorare in un carcere. Secondo l'accusa le due psicologhe avrebbero in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi a ottenere una perizia psichiatrica. (Today.it)

Caso Alessia Pifferi, un avvocato beneventano per una delle psicologhe indagate Milano. Interrogata, non ha risposto. Sott'inchiesta anche una sua collega e il difensore imputata (Ottopagine)

Non ha risposto alle domande del pm di Milano Francesco De Tommasi, la psicologa Paola Guerzoni del carcere di San Vittore indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ad ottenere una perizia psichiatrica. (leggo.it)

Quasi scontata la linea tenuta dalle due professioniste, a maggior ragione di fronte a una accusa che appare “spaccata“ dopo la decisione della pm Rosaria Stagnaro di lasciare l’incarico in polemica con il collega De Tommasi che - sostiene - non l’avrebbe informata sulla tranche d’inchiesta, su cui ad ogni modo non sarebbe stata d’accordo. (IL GIORNO)

L’ombra dell’inchiesta “spin off” sull’omicidio di Diana Pifferi - la bambina di 16 mesi, lasciata da sola per 6 giorni dalla madre Alessia Pifferi e morta di stenti - ha dato vita a un dibattito parallelo. (ilGiornale.it)

“L’azione inquirente, per come in questi giorni è stata rappresentata, potrebbe rischiare di compromettere la serenità dei nostri colleghi che operano all’interno del sistema penitenziario, con pregiudizio per un servizio delicato, esercitato con passione, competenza e ben pochi riconoscimenti”: questa la posizione del Consiglio dell’Ordine degli psicologi lombardi, dopo l’avvio dell’inchiesta a … (La Repubblica)