La sinistra scopre che l'Italia manda armi e non farmaci in Ucraina e s'infuria. Lo sciopero di Pisa

Secolo d'Italia INTERNO

Uno sciopero, al quale farà seguito una manifestazione dei lavoratori aeroportuali di Pisa aderenti all’Usb.

“Dall’inizio di marzo sono moltissimi gli aerei militari partiti da Pisa con destinazione l’aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka, in Polonia.

L’Unione Sindacati Base parla di “voli di morte mascherati da aiuti umanitari”.

Tutti hanno evitato di sorvolare lo spazio aereo dell’Ungheria, che non permette il passaggio di carichi militari verso l’Ucraina dal proprio territorio. (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

Nel dubbio, l’Italia prepara anche le proprie, ma senza farlo sapere. E pure i lavoratori dell’aeroporto civile di Pisa che le maneggiano, ma a loro insaputa: ufficialmente erano “aiuti umanitari” per le popolazioni dell’Ucraina (Il Fatto Quotidiano)

“L’attività – conclude il comunicato – è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare ‘Galilei’, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto” (Dire)

Alle dichiarazioni espresse nel comunicato sindacale è arrivata la risposta da parte dello Stato Maggiore della Difesa. Nelle scorse ore il sindacato USB ha denunciato un episodio avvenuto presso l’aeroporto Civile Galileo Galilei di Pisa (Thesocialpost.it)

Quali sono i rischi che stanno correndo il personale dell’aeroporto civile G. La sinistra chiede le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti. Sulla questione intervengono anche Una città in comune e RIfondazione comunista che chiedono le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai. (PisaToday)

Il nodo della questione sta infatti proprio sulla poca chiarezza che riguardo l’invio di armi dall’ Italia. A noi parlamentari non ci è dato sapere a chi l’Italia fornisce le armi e questo è molto preoccupante (ilGiornale.it)

Il personale, secondo questa ricostruzione, scoperto quale fosse il materiale da trasportare, si è rifiutato di caricarlo sull’aereo e si è rivolto alla sigla sindacale di base. “L’attività” ha concluso il Comando operativo di vertice interforze “è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto” (Il Fatto Quotidiano)