Sanità in Sicilia, 10 arresti per corruzione. Tra loro il coordinatore Covid

Tempo Stretto INTERNO

Tra gli arrestati ci sono anche Antonio Candela, 55 anni, attuale coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, e l’attuale direttore dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, anche lui di 55 anni.

“Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”, dice Candela senza sapere di essere intercettato.

Il coordinatore per l’emergenza Covid. Candela, che è ai domiciliari, è stato commissario straordinario e direttore generale dell’Asp di Palermo (Tempo Stretto)

La notizia riportata su altri giornali

"Siamo esterrefatti e dispiaciuti dal terremoto che ha sconvolto la sanità siciliana e ha portato a 10 arresti e diverse denunce. "Gli arresti di oggi a Palermo hanno provocato un terremoto nella sanità siciliana. (Live Sicilia)

Compreso il dirigente Antonino Candela, da poco nominato coordinatore per l’emergenza coronavirus in Regione, che da ex direttore dell’Asp 6 di Palermo nel 2013 era finito sotto scorta per aver denunciato le spartizioni della sanità siciliana. (Il Fatto Quotidiano)

Sono complessivamente 23 gli indagati della maxi inchiesta che alle prime luci dell’alba si è letteralmente abbattuta sul mondo della sanità siciliana. Sono tre gli agrigentini coinvolti nel blitz: l’imprenditore di Canicattì Salvatore Manganaro, 44 anni, che è finito in carcere. (Grandangolo Agrigento)

Cronaca la dichiarazione dell'assessore regionale alla Salute Corruzione nella sanità siciliana, Razza: “Quadro impietoso, immediati i provvedimenti” di Redazione 21 Maggio 2020. “Il quadro disvelato dalle indagini della Guardia di Finanza è impietoso e fa rabbia. (ilSicilia.it)

Lo scontro più aspro. Damiani, parlando con un dipendente dell’Asp, disse che Candela in pratica, avrebbe voluto che lo stesso Damiani facesse una “truffa” e aggiungeva che piuttosto si sarebbe dimesso, asserendo: “Loro vogliono che io scrivo una lettera, una cosa folle diciamo tecnicamente e giuridicamente!”. (Live Sicilia)

L’indagine, che coinvolge imprenditori e funzionari pubblici, ha portato all’arresto di dieci persone accusate, a vario titolo, di corruzione. E infine i servizi di pulizia per gli enti del servizio sanitario regionale – bandita dalla CUC del valore di 227 milioni e 686mila euro. (Radio CL1)