Migranti, il Tribunale civile: "I respingimenti sono illegali"

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La sentenza del Tribunale civile di Roma potrebbe essere un precedente per altri processi in corso.

Chiara la posizione della legge italiana su questa vicenda e presto questa sentenza potrebbe diventare un precedente per altri processi in corso.

La sentenza del Tribunale civile sui migranti: “I respingimenti sono illegali.

ROMA – La sentenza di un Tribunale civile sui migranti potrebbe diventare un precedente importante per quanto riguarda la lotta all’immigrazione. (News Mondo)

Ne parlano anche altri media

Il Tribunale Civile di Roma, in materia di migranti, ha emesso una sentenza che farà discutere, stabilendo che i respingimenti sono illegali. Il Tribunale Civile di Roma, in materia di migranti, ha emesso una sentenza che farà discutere, stabilendo che i respingimenti sono illegali. (CiSiamo.info)

Ne dà notizia Amnesty international. Dopo una notte di navigazione, le persone salvate erano state collettivamente respinte in Libia, senza alcun atto formale in alcuni casi mediante l'uso della forza. (rassegna.it)

Mar, 03/12/2019 - 12:26 — Costanza Castiglioni. Nel mezzo tra il populismo ed il rispetto della vita degli altri, arriva il Tribunale Civile di Roma, secondo il quale, chi subisce respingimenti, ha diritto ad essere protetto nel paese richiedente con un risarcimento danni alla persona. (Il sito di Firenze)

Erano a bordo di un barcone con 89 persone partito dalla Libia e intercettato da una nave della Marina. I migranti furono riportati indietro e l'allora il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlò di «svolta storica contro i clandestini». (ilGiornale.it)

I fatti risalgono al 27 giugno 2009 quando un gommone con 89 persone a bordo partito dalla Libia fu intercettato da una nave militare italiana con il motore in avaria ma i migranti vennero tutti riportati in Libia. (Stranieri in Italia)

Una sentenza estremamente importante, della quale tuttavia molti commentatori non hanno colto l’aspetto centrale. Peraltro, già nel 2012 l’Italia era stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani, nella nota sentenza Hirsi Jamaa e altri contro l’Italia. (Corriere della Sera)