Salute: ecco la black list dei cibi più pericolosi

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Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi.

E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti su “La black list dei cibi più pericolosi” presentato dalla Coldiretti (www.coldiretti.it) al XIX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione sulla base delle rilevazioni dell’ultimo rapporto del Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell’Unione Europea nel 2020. (CrotoneOK.it)

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Leggere l’etichetta è fondamentale. “Un’emergenza quindi che – sottolinea Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi (Qdpnews)

In Italia – sottolinea la Coldiretti – oltre otto allarmi alimentari su dieci sono dunque scattati a causa di cibi pericolosi provenienti dall’estero (81%). Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi. (http://www.calabriaeconomia.it/)

E’ la proposta di Coldiretti Nuoro Ogliastra accolta dai consiglieri regionali e dai parlamentari presenti ieri a Nuoro durante l’incontro che si è tenuto nella Camera di Commercio. Coldiretti NU-OG. (Sardegna Reporter)

L’etichetta nutrizionale a colori boccia, peraltro ingiustamente, quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (DOP/IGP) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid. (LaVoceDiAlba.it)

Ma la situazione si ripercuote a cascata sull’intero sistema agroalimentare con oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti nell’anno della pandemia Si tratta di prodotti, soprattutto formaggi e salumi, che sono il frutto del lavoro di generazioni la cui ricetta non può essere cambiata. (WineNews)

La black list e le motivazioni. L’analisi promossa dalla Coldiretti, che è stata basata su dati Istat, ha posto l’attenzione sulle quantità dei cibi provenienti dall’estero e che possono rappresentare un rischio per la salute sul lungo termine Molte delle notifiche inviate all’UE, tuttavia, sono dovute a causa del cibo proveniente dall’estero (si stima circa l’81%). (DiLei)