Coldiretti: ecco la black list dei cibi più pericolosi in Italia scatta un allarme al giorno, 81% dall'estero

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In Italia – sottolinea la Coldiretti – oltre otto allarmi alimentari su dieci sono dunque scattati a causa di cibi pericolosi provenienti dall’estero (81%).

Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi.

In Italia è scattato quasi un allarme alimentare al giorno con ben 297 notifiche inviate all’Unione Europea durante il 2020, delle quali solo 56 (19%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 160 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (54%) e 81 da Paesi extracomunitari (27%). (Ravennawebtv.it)

Ne parlano anche altri media

Dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, dal Prosciutto di Parma al Raschera: sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori che sta avanzando in Europa, dal Nutriscore francese a quella a semaforo inglese. (LaVoceDiAlba.it)

“Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza che l’Ue assicuri il principio di reciprocità nei rapporti commerciali (picenotime)

Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi. (ilMetropolitano.it)

Lista da cui manca la carne sintetica, bocciata senza appello dal 95% dei consumatori italiani, casomai la sua distribuzione dovesse venire ammessa anche in Italia. Ma la situazione si ripercuote a cascata sull’intero sistema agroalimentare con oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti nell’anno della pandemia (WineNews)

E’ la proposta di Coldiretti Nuoro Ogliastra accolta dai consiglieri regionali e dai parlamentari presenti ieri a Nuoro durante l’incontro che si è tenuto nella Camera di Commercio. Senza sapere quanti ettari di carciofo coltiviamo; quanti di pomodoro piuttosto che conoscere i dati sul settore lattiero caseario o conoscere la Plv agricola (Sardegna Reporter)

Si tratta di etichette a colori che, sottolinea la Coldiretti, si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia, senza tenere conto delle porzioni. (Fruitbook Magazine)