Terremoto in Turchia, sul web critiche al governo per i ritardi nei soccorsi

Il Fatto Quotidiano ESTERI

I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay, dove anche il sindaco ha denunciato ritardi e mancanza di supporto. Ma la censura di Erdogan non risparmia nemmeno le vittime del sisma (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Il bilancio in Turchia ha superato ieri i 9mila morti, più di un terzo sono in questa zona. Diversi gli arresti tra ”i provocatori” che avevano denunciato la mancanza di aiuti (la Repubblica)

Durante una visita nelle zone terremotate, Erdogan ha ammesso che nelle prime fasi dei soccorsi ci sono stati “dei problemi”, ma ha aggiunto che “oggi va meglio e domani andrà ancora meglio” Sempre secondo Toker, il blocco sarebbe stato effettuato con un software installato dai fornitori di telecomunicazioni che può impedire il caricamento di siti web e servizi specifici. (LaPresse)

Una faglia di terra sollevata che corre lungo l’asfalto e la attraversa in senso trasversale: la pista dell’aeroporto di Hatay è stata distrutta dal terremoto che ha colpito nella notte del 6 febbraio la Turchia e la Siria. (iLMeteo.it)

Nelle ultime ore le proteste si sono fatte vibranti. Tanto da indurre lo stesso Erdogan a intervenire sul tema: "E' il momento di essere uniti, ma purtroppo alcune persone prive di onore stanno conducendo una campagna diffamatoria spargendo menzogne e dicendo di non aver visto polizia, militari e gendarmeria. (la Repubblica)

Dà l'immagine di un'ecatombe il terremoto che si è abbattuto sul Sud della Turchia e la Siria. I soccorsi stanno giungendo da tutto il mondo e la solidarietà è in campo. (Tiscali Notizie)

Lo fa sapere la polizia turca stessa, che ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per post «provocatori che miravano a creare paura e panico». La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. (L'Unione Sarda.it)