Elezioni a Bari, il centrosinistra spaccato si ricuce con un terzo nome: Carofiglio

La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Il Pd, con il comizio di Elly Schlein e con l’intervento «politico» senza strappi definitivi di Vito Leccese, ha lasciato un sentiero strettissimo per la ricomposizione dell’alleanza progressista a Bari. La formula per ricucire passa da un ipotetico terzo nome, oltre i duellanti una volta in campo nelle ormai archiviate primarie. E su questo orizzonte non si è mi interrotto il filo del dialogo tra Michele Emiliano e Giuseppe Conte, che si sono sentiti anche venerdì nelle ore di maggiore tensione tra dem e 5S. Dalle ricostruzioni che ha potuto verificare la «Gazzetta», già sabato scorso, quindi quasi otto giorni prima della data stabilità per le gazebarie, Vito Leccese e Michele Laforgia si erano incontrati e nel dialogo era emersa anche la questione del possibile passo indietro di entrambi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri giornali

Di Emanuele Buzzi Dichiarazioni di fuoco, scontri verbali, candidati contrapposti dopo gli strappi (in Piemonte e a Bari) e tutti a interrogarsi: ma l’asse Pd-M5S regge o non regge? A guardare i territori lo stato di salute dell’alleanza sembra tutto diverso rispetto alle contrapposizioni degli ultimi giorni. (Corriere della Sera)

Dal Pd, l'ipotesi, che circola nelle ultime ore, di una candidatura a sindaco di Bari dell'ex governatore della Puglia non viene presa in considerazione: «Non scherziamo», filtra dal Nazareno. Da «mediatore» a candidato. (ilGiornale.it)

" Se Laforgia si vorrà ritirare ne prendiamo atto. Il Partito democratico, infatti, sostiene Vito Leccese e i due si sarebbero dovuti sfidare alle primarie. (ilGiornale.it)

Chi prevedeva la risurrezione dalle ceneri dello sconfitto Bonaccini. C’è chi sussurrava che Dario Franceschini avesse giù pronta una nuova scialuppa di salvataggio da ormeggiare al Nazareno. (Nicola Porro)

Alla fine la corda tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein sembra essersi spezzata sul serio. Almeno per questo tratto di strada che corre all'impazzata verso le Europee. Con tanto di attacco del leader pentastellato che chiede alla segretaria Dem di restare fedele al suo impegno di far fuori dal partito democratico "cacicchi e capibastone". (L'HuffPost)

Per noi non sono in gioco delle beghe tra partiti o tra leader, è in gioco la sostanza politica. Nessuno scambio chiarificatore con la segretaria del Pd. (Corriere della Sera)