HSBC: 35'000 esuberi

RSI.ch Informazione ECONOMIA

L'annuncio è giunto contestualmente alla presentazione dei risultati del gruppo che ha chiuso il 2019 con un utile in forte calo.

Nei prossimi tre anni il gruppo taglierà 35'000 posti di lavoro, cederà attivi per 100 miliardi dollari, rivedrà le attività di investimento e rifonderà le attività in Europa e Stati Uniti.

martedì ha reso noto un nuovo piano di rilancio.

I profitti prima delle tasse hanno registrato una flessione del 32,9%, a 13,0 miliardi di franchi, mancando le attese degli analisti. (RSI.ch Informazione)

La notizia riportata su altri media

La banca, che conta ora 235.000 dipendenti, si aspetta di incorrere in spese di ristrutturazione da 7,2 miliardi di dollari. Hsbc è presente in più di 50 Paesi, ma ricava la metà del fatturato dal mercato asiatico. (Italia Oggi)

«Abbiamo iniziato ad attuare questo piano ed io il mio team e ci impegniamo a realizzarlo in modo tempestivo» ha affermato il ceo anticipando che la banca, che lo scorso anno ha tagliato il 2% della sua forza lavoro o 4.700 posti, potrebbe tagliare altri 35mila posti nei prossimi tre anni. (Corriere della Sera)

A livello mondiale, Hsbc dei 235mila dipendenti attuali, passerà ad almeno 200mila, concorrendo così alla strutturazione di “un’organizzazione più semplice, più efficiente e più potente”. (Italia Sera)

Quinn ha spiegato che il numero di dipendenti del gruppo nel mondo, pari a 235’000, dovrà essere ridotto a 200’000 per fine 2022. Quinn ha detto di temere peraltro un ulteriore contraccolpo nel 2020 legato agli effetti dell’emergenza coronavirus. (Corriere del Ticino)

Hsbc taglia 35.000 posti di lavoro pari al 15% dell’organico. Un taglio quello di Hsbc pari al 15% dell’organico che porterà il totale del personale da 235.00 unità a 200.000. Alla base di questa drastica scelta il crollo del 33% dei profitti annuali nel corso del 2019. (Bluerating.com)

Il piano è il più pesante per il gigante bancario dalla crisi del 2012. HSBC ha avuto negli ultimi anni un andamento positivo in Asia, ma perdite consistenti sul mercato nordamericano e su quello europeo, aggravatesi negli ultimi mesi in particolare nell'investment banking e commercial banking. (laRegione)